L’Ape, la possibilità di andare prima in pensione, rischia il flop: mancano tre decreti attuativi, l’accordo quadro con banche e assicurazioni, il parere del Consiglio di Stato. Difficile avere tutto entro il primo maggio. Ma complicato anche il meccanismo, che non rende vantaggioso uscire prima dal lavoro perché l’assegno futuro si riduce per pagare il prestito bancario. Costosa l’Ape volontaria, troppo ristretta la platea di chi avrà diritto l’Ape sociale. La denuncia della Cgil: “Esclusi anche gli edili”. Un lavoratore con un futuro assegno netto di 1.300 euro perderebbe circa 54mila euro.
Intanto si consolida il trend delle assunzioni degli “over 50”: a febbraio sono state di più rispetto a quelle dei giovani. Sul lavoro un occupato su tre ha più di 50 anni; nel complesso sono 7,5 milioni. Nel turn over spesso si predilige la maggiore esperienza lavorativa. Ma molti senior espulsi dal mercato fanno fatica a ricollocarsi. Le strategie: necessario prevedere flessibilità negli orari, più peso per la parte variabile del salario e scambio di competenze con i giovani.