Rompe il silenzio Amanda Bonini, l’ultima compagna di Pino Daniele. E ripercorre, in un dialogo con l’ Ansa , quelle ultime tragiche ore nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 gennaio. E le prime parole sono una risposta diretta a Fabiola Sciabbarrasi, seconda moglie del cantautore napoletano, che proprio nei giorni scorsi l’aveva invitata a «dire tutto». «Fu Pino – spiega Amanda – ad ordinarmi di portarlo subito a Roma. Quella sera è entrato in macchina con le sue gambe dopo avere parlato anche con il suo cardiologo. Ho fatto quello che mi ha ordinato di fare. Tenevo alla sua vita più che alla mia. Ho messo a repentaglio la mia vita per inseguire l’unica possibilità che avevo di salvarlo». Insomma, anche se la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo (il procedimento è contro ignoti), anche se si moltiplicano le ricostruzioni e le illazioni su ciò che è accaduto quella notte, Amanda non teme nulla. E ripete quello che ha già raccontato ai magistrati. Amanda non ci sta a passare per l’approfittatrice di turno: «Sono una persona semplice, umile. Non ho mai preteso nulla. Io e Pino ci siamo scambiati sempre e soltanto amore. Mai pensato di avere le sue cose. Era una persona di una bontà infinita. Se ha scelto di vivere con me ci sarà un motivo».