“Voglio il responsabile di quello che e’ successo al viadotto di Palermo. Quando ho visto quelle immagini sono rimasto sconvolto”. Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi partecipando alla presentazione di un libro, parlando del viadotto crollato a Palermo poco dopo la sua inaugurazione. “Ci deve essere un sistema in cui uno e’ colpevole, uno e’ responsabile Ciucci, errore del contraente ma nessun rischio Si e’ verificato “un cedimento del piano viabile”, non un crollo, che “potrebbe essere attribuito ad un errore del contraente generale in fase progettuale, ovvero ad una non corretta esecuzione della fondazione da parte dello stesso”. Lo ha affermato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci.
Il 30 dicembre, ha ricordato Ciucci, non appena il personale tecnico intervenuto sul posto ha accertato un avvallamento anomalo nella zona di accesso al viadotto, “l’Anas ha proceduto in via cautelativa alla chiusura del tratto stradale tra i km 226 e 227, ripristinando la deviazione sulla SP 55 bis”. Tale decisione, “di cui e’ stata data immediata comunicazione all’utenza, ha impedito che l’evoluzione dell’anomalo cedimento potesse determinare un rischio per la circolazione”. “Non appena le condizioni meteorologiche lo hanno consentito – ha spiegato Ciucci – sono partiti i primi interventi di ripristino, considerato che la messa in sicurezza era stata gia’ eseguita nei giorni precedenti al manifestarsi del cedimento”.
L’Anas ha nominato, gia’ in data 2 gennaio 2015, una commissione di indagine, e successivamente, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha disposto la nomina di una Commissione ispettiva, volta a verificare e analizzare le cause di quanto accaduto, “che operera’ in stretta sinergia con la Commissione gia’ nominata dall’Anas: l’attivita’ delle due Commissioni potra’ completarsi non appena sara’ consentito l’accesso al cantiere, che e’ stato posto sotto sequestro”. Nel frattempo, a seguito dell’autorizzazione specifica da parte della procura, il presidente dell’Anas, accompagnato dai massimi responsabili tecnici della societa’, ha potuto effettuare un sopralluogo in data 7 gennaio che ha permesso di accertare che il movimento e’ sostanzialmente verticale e potrebbe essere dovuto ad un cedimento del piano di posa dello stesso”. Al termine dell’inchiesta e sulla base dei suoi risultati, l’Anas “proporra’ le necessarie azioni legali e procedera’ al recupero del danno subito, che, per quanto riguarda il ripristino dell’opera, allo stato attuale e da prime stime, sembrerebbe quantificabile in circa 200mila euro, con un tempo di ripristino di poche settimane. Non resteranno oneri a carico del bilancio dell’Anas ma rimane in ogni caso impregiudicata la possibilita’ di ottenere il ristoro di ogni ulteriore danno subito dalla societa’, ivi compreso quello all’immagine”. “La magistratura – ha concluso Ciucci – ha avviato un’inchiesta, al fine di individuare i responsabili. L’Anas, sin d’ora, si e’ dichiarata pronta a fornire ogni utile elemento alle indagini”.