DI LAURA BERCIOUX
A Palermo, sulle colline di Monreale quaranta esorcisti provenienti da tutta Italia sono riuniti in un convegno contro Satana. Fra Benigno, il padre francescano, esorcista, piedi nudi, barba lunga, saio, che vive secondo la regola del Santo, è il capofila di questo convegno. Un incontro non solo contro le messe nere, i riti orientali e le sedute spiritiche dove sguazzano cartomanti e maghi ma anche logge massoniche e Scientology.
Scientology è un’organizzazione mondiale che si definisce “religione”, che si va dall’Australia agli Stati Uniti e altri Paese. Al Corriere Fra Benigno dice “È roba che scotta. E quindi niente foto, niente nomi. Non sappiamo quali rischi corriamo. Meglio stare al sicuro”, raccomanda il frate nell’oratorio del Centro Maria Immacolata. Parteciperanno al convegno anche ex scientologisti, interverrà il teologo prof. Tullio di Fiore. Fra’ Benigno si dice allarmato anche per “il diavolo in Internet”: basta pensare ai siti che spiegano come fare i riti Wodoo.
È roba stomachevole suggerita ai giovani per vendicarsi di un torto contro il direttore di reparto o contro la ragazza che ti ha fregato il fidanzato. Ecco una porta del male che, socchiusa, il diavolo poi apre entrando nella mente e nel cuore dei singoli. Tutti a rischio perché queste schifezze le vendono pure nei mercati e nei centri commerciali”. Un frate particolare come la sua vita e quella dei suoi fratelli che hanno scelto di vivere secondo la regola di San Francesco: oggi “l’Ordine dei Frati Francescani Rinnovati”:
Gabriele Lentini, reporter e fotografo siciliano, che vive tra Palermo e Mosca, ha raccontato con un reportage la vita dei frati con foto spettacolari al Monastero di a Corleone e a Napoli, dove i frati vivono negli ex vagoni delle ferrovie a Capodimonte http://www.gabrielelentini. com/?page_id=158. “Tante volte ho parlato con Fra Benigno di questa esperienza di esorcista. Lui racconta sempre che nella sua vita tutto avrebbe voluto fare tranne che l’esorcista e che fu scelto da Padre Matteo La Grua, altra grande figura di esorcista. Da quel momento la sua strada si e’ arricchita di qualcosa che non e’ facile da spiegare. Stando a contatto con lui si percepisce la immensa forza di una fede fortissima ed estremamente profonda di un uomo che ha scelto di entrare in seminario quando aveva circa 13 anni. Devo dire che mi ha riempito di gioia, ospite alla mia ultima mostra dedicata ai Frati al Teatro Garibaldi alla Kalsa, sentire Fra Benigno raccontare la sua esperienza di frate minore rinnovato,affermare con gioia di essere un uomo fortunato per avere trovato immediatamente nella vita la sua vocazione. Il tutto pero’ anche con un grandissimo senso dell’umorismo. Ha raccontato di come si siano dati da fare per riadattare, circa 40 anni fa, il convento abbandonato di Corleone, ex carcere medioevale e posto alla sommita’ di una montagna al centro del paese.
Con un sorriso divertito sulle labbra ha permesso di far vivere a tutti l’esperienza di uno dei frati che in quel tempo percorse tutta Corleone con un wc sulle spalle, dono di un fedele, visto che non avendo soldi non avevano nemmeno mezzi per trasportalo in cima alla montagna. Ma soprattutto di come li rendesse felici il potere vivere in un luogo dove altri non avrebbero mai pensato di potere restare solo una notte. Quello che lo sorregge, sopratutto nella sua missione di esorcista, e’ proprio questa fede la cui profondità non e’ possibile scorgere in un uomo comune.
Fra Benigno ha scritto anche diversi libri. Uno in particolare racconta la sua esperienza di esorcista “Il diavolo esiste ed io l’ho incontrato”. E’ un libro dove racconta I casi di alcune possessioni di persone che poi sono guarite. Fra Benigno e’ il tipo di francescano che coniuga insieme con semplicita’ grandissimo rigore morale, capacità di contatto con le persone, profonda visione delle cose, cultura, pensiero filosofico. Fra Benigno, che presiede questo importante convegno nazionale degli esorcisti “ha conosciuto il male assoluto liberando uomini e donne dalla possessione diabolica. Ne ha descritto gli aspetti più sconvolgenti e nel suo ricorda che “non basta prendere coscienza del proprio passato e pentirsi. E’ necessario che i singoli uomini, e la società nel suo insieme, dimostrino concretamente con i fatti il loro propositi”.
