Stamani Palermo si è svegliata con diversi striscioni, affissi in più punti della città, riportanti le istanze di base del Fronte di lotta per la casa, realtà attiva nel prestare supporto e solidarietà alle famiglie a cui non viene garantito il diritto all’abitare e costrette a vivere in stato di occupazione. L’azione costante del Fronte sul territorio si basa su un continuo monitoraggio da una parte delle condizioni in cui versano i senza casa, di quali siano le loro esigenze (come l’ottenimento del buono casa piuttosto che della residenza finalizzata anche all’iscrizione a scuola dei figli) e, dall’altra, delle opportunità e possibilità che il territorio stesso può offrire se si attuasse, come giusto, un lavoro sinergico finalizzato alla risoluzione del problema.
“Sanatoria delle case occupate”, “Autorecupero dei beni abbandonati”, “Stop sfratti e sgomberi”, “Case popolari per tutti”. Messaggi chiari e immediati che espongono le richieste e le modalità che costituiscono il piano operativo di base proposto dal Fronte per rispondere in maniera definitiva all’emergenza abitativa.
Nella prospettiva del Fronte, infatti, sfratti e sgomberi devono assolutamente cessare perché non fanno altro che infliggere ulteriori colpi ai danni delle fasce più deboli i cui diritti fondamentali vengono ogni giorni negati. Assurdo è buttar fuori famiglie occupanti e non in grado di pagare l’affitto senza che vi sia da parte di chi governa un minimo sforzo per risolvere alla radice questa grave situazione. Le occupazioni, giuste e lecite nel quadro del totale disinteresse da parte delle istituzioni sia politiche che prefettizie, non sono altro che una semplice risposta atta a soddisfare, nella immediata fattività, il bisogno fondamentale di un tetto sopra la testa. L’ incuranza dei poteri forti obbliga le fasce più deboli a vivere fra reati e illegalità. Insomma, le istituzioni sono assolutamente parte del problema se non la vera e propria causa.
E’ assurdo che le uniche misure sinora prese per ovviare alla situazione siano delle semplici soluzioni-tampone che non sono assolutamente rispettose della dignità umana, ma utili soltanto per mantenere le famiglie sotto ricatto.
I dati statistici, sempre più allarmanti, impongono una immediata assunzione di responsabilità da parte di politica e prefettura e l’abbandono totale della via fino ad ora perseguita per la ricerca e la messa in atto di un vero piano risolutivo. Piano su cui, come espresso attraverso questa iniziativa simbolica e comunicativa, il Fronte sta già lavorando. Partendo da una necessaria sanatoria degli alloggi occupati, si richiede dunque una precisa norma che: disciplini e metta a valore la pratica dell’autorecupero dei beni abbandonati, le assegnazioni speciali dei beni confiscati, i progetti pilota di autorecupero in cui i senza casa stessi vengano inseriti.
Fronte di lotta per la casa