Centinaia di bare di legno accatastate alla rinfusa una sopra l’altra, fra transenne, tendoni militari improvvisati, calcinacci a terra, tubi di ferro. Sono passati mesi da quando Libero ha denunciato perla prima volta lo scandalo delle bare abbandonate come libri dimenticati nel deposito del cimitero di Palermo, e ancora quelle casse sono lì, una sull’altra tra polvere e sassi che non danno modo ai parenti neppure di piangere e visitare i loro amati defunti, unica consolazione per chi resta e deve andare avanti tra sofferenze e ricordi. il problema dello smaltimento delle bare – che nulla ha a che vedere coni pochi morti causati dal Covid — resta irrisolto. Non solo: da 300 che erano, sono diventate 500, tra cui moltissime scoppiate per via del caldo di questi giorni, con tutti i cattivi odori che le aperture dei feretri comportano. Oltre alle responsabilità penali da parte della locale Asp…
E ci sono altrettanto famiglie esasperate che non sapendo a che amministratore votarsi ogni giorno pregano molto più in alto, afiìnchè avvenga il miracolo. E cioè che una mano dal cielo intervenga per mettere fine a questa vergognosa situazione. Il motivo e lo stesso da oltre dieci armi: al camposanto dei Rotoli, come del resto negli altri due cimiteri comunali della provincia di Palermo, non ci sono sufficienti spazi a terra per garantire una dignitosa sepoltura al caro estinto. Esiste dal 2012 un progetto di ampliamento (l’unico possibile visti i continui movimenti tellurici del Rotoli) del cimitero comunale di Santa Maria Gesù, ma purtroppo giace impolverato nel cassetto del Comune guidato dal sindaco Pd Gianluca Orlando. Oppure ci sarebbe quello relativo alla costruzione di uno nuovo, ma finora tutto è rimasto sulla carta.
(Libero)