Il futuro per i 1.600 lavoratori dell ’Almaviva Contact di Palermo resta appeso alla formazione del nuovo governo Pd-M5S con la flebile speranza che non ci siano grandi scossoni al ministero dello Sviluppo economico, così da convocare subito un tavolo con l’azienda ed evitare l’apertura della procedura di licenziamento collettivo promessa da Almaviva. Ma di tempo per la risoluzione della crisi non ne è rimasto molto: lo spettro della cacciata di metà dei dipendenti del sito palermitano si potrà evitare solo se entro la prima settimana di settembre si raggiungerà un accordo.

LA TABELLA di marcia è segnata: il 30 novembre terminerà il Fondo d’integrazione salariae (Fis), vale a dire il sostegno al reddito in caso di sospensione Proteste dei lavoratori o cessazione dell’attività lavorativa rinnovato a giugno.

Quindi, per avviare la procedura di licenziamento, Almaviva inizierà a muoversi entro venerdì 7 settembre. Un iter che la società ha tutta l’intenzione di perseguire, proprio come ha fatto con la sede romana, chiusa nel 2016 lasciando senza lavoro 1660 persone.