Un gruppo di studenti americani, accompagnati da due docenti, ha visitato il Giardino della Memoria di Palermo, il sito confiscato alla mafia e gestito dal Gruppo siciliano dell’Unione cronisti e dai magistrati dell’Anm. L’appuntamento è stato promosso in collaborazione con la Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”.
Gli studenti, che frequentano la Columbia Heights Educational Campus (CHEC) con sede a Washington D.C., erano accompagnati dalle docenti Alessandra Arzenton Pukall (insegnante di italiano) e Wendy Thompson Pugh (responsabile del programmi di scambi tra la Fondazione e le scuole Usa). La scorsa settimana gli studenti hanno preso parte alle manifestazioni di Palermo per ricordare le vittime della strage di Capaci.
A fare da “ciceroni” a Kierra, Anely, Romale, Kimoni, Clarissa, Khyle, Astrid e Libia, sono stati il presidente dell’Unci Sicilia, Leone Zingales, ed il giudice del tribunale di Palermo, Fabio Licata, componente della Giunta della sezione Anm di Palermo. Nella stessa giornata gli studenti hanno visitato i luoghi in cui è stato tenuto “prigioniero” il piccolo Giuseppe Di Matteo, 13 anni, strangolato e sciolto nell’acido nel 1993 su ordine dei boss di Cosa nostra. La visita al sito di via Ciaculli era inserita in un programma scolastico di educazione alla legalità . “Questo luogo – ha detto Kierra, 16 anni – è significativo perchè ogni albero racconta ogni singola storia ed è con la memoria che non si disperde il patrimonio di tanti uomini che sono stati uccisi perchè¨ contrastavano la mafia”.
“I ragazzi hanno mostrato interesse su luogo visitato – ha detto Leone Zingales – e hanno chiesto informazioni relative alla gestione di questo terreno assieme ai magistrati in una zona dell’isola ad alta densità mafiosa. Poi hanno chiesto informazioni su alcuni dei nomi delle vittime alle quali è stato dedicato un albero, e dei quali sconoscevano la storia: da Vito Ievolella a Ninni Cassarà”.