Politica interna
Riforme – Via libera del governo ai decreti attuativi del Jobs act su flessibilità in uscita e ammortizzatori: sì al contratto a tutele crescenti e no al reintegro per i licenziamenti collettivi. Per quanto riguarda i contratti a termine, gli accordi collettivi aziendali potranno superare il tetto del 20%. Il premier Renzi è più che soddisfatto per la serie di novità varate ieri: rottamati l’articolo 18 e 200 mila co.co.pro. Sul tavolo del Cdm di ieri c’era anche il ddl sulla concorrenza: nessun passaggio dai notai per operazioni sotto i centomila euro e nuove misure sulle polizze assicurative. Scompaiono però gli interventi su taxi, porti, farmaci di fascia C anche nella parafarmacie, trasporto pubblico locale, fondazioni bancarie e tutto il pacchetto sanità. Ma Renzi ha in mente anche un altro obiettivo: cambiare la legge sulle tv per sottrarre la Rai ai partiti. Il governo ha in cantiere un decreto per modificare la governance del servizio pubblico radiotelevisivo.
I partiti – L’umore di Silvio Berlusconi è sempre più nero. Non solo la preoccupazione per le sue vicende giudiziarie, non solo la fronda interna con Raffaele Fitto, che oggi a Roma lancerà la sua corrente, i “Rottamatori”, non solo la disputa tra i capigruppo del suo partito, Brunetta e Romani, che pare abbiano raggiunto una tregua: ora ci si mette anche Matteo Salvini, che minaccia di correre da solo alle Regionali e mira alla leadership del centrodestra. Non che le cose all’interno del Carroccio vadano meglio: lo scontro, in Veneto, potrebbe portare a una dolorosa frattura e alla sconfitta di Luca Zaia. Flavio Tosi, sindaco di Verona, non esclude di presentare una sua lista, sostenuta da Fi e Ncd, e di candidarsi in prima persona a governatore della Regione.
Politica estera
Libia – Ritorsione dello Stato Islamico dopo i raid egiziani che hanno colpito varie posizioni jihadiste: due kamikaze si sono fatti esplodere ieri a bordo delle loro auto ad al-Qubah, cittadina a circa 35 chilometri da Derna. Il bilancio dell’attacco è di 40 vittime. Intanto, il Califfato avrebbe assunto ormai il pieno controllo di Sirte, città natale di Muammar Gheddafi: occupati l’università e tutti gli edifici pubblici della città. Situazione di stallo sul fronte diplomatico: mentre l’Onu lavora a un negoziato, le autorità libiche rivali si allontanano sempre più dall’ipotesi di un governo di unità nazionale.
Venezuela – Arrestato con uno spettacolare blitz il sindaco anti-chavista di Caracas, Antonio Ledezma. Il primo cittadino è accusato di aver organizzato un colpo di stato con il sostegno degli Stati Uniti. Gli agenti hanno sfondato le porte del suo ufficio e fatto irruzione sparando colpi in aria. Il pugno di ferro contro il dissenso sta caratterizzando la presidenza di Nicolas Maduro, successore di Chavez, in un momento di difficoltà economica del Paese messo in ginocchio dalle quotazioni del petrolio e per questo sull’orlo del default.
Economia e Finanza
Grecia – Il nuovo governo di Atene e l’Europa trovano l’accordo: ieri sera Bruxelles ha concesso alla Grecia altri quattro mesi di prestiti e ossigeno per evitare la bancarotta e l’uscita del Paese dalla moneta comune. In cambio, Alexis Tsipras dovrà presentare entro lunedì una prima parte delle nuove misure economiche che intende adottare. Poi, saranno la Commissione Ue, la Bce e l’Fmi a valutare se la lista è sufficiente. Soddisfatto il ministro delle Finanze ellenico, Varoufakis che dice che con questo accordo si sta andando nella direzione giusta. Entusiasta la reazione di Wall Street che chiude a livelli record.