Politica interna
I partiti – Continua la lotta fratricida all’interno della Lega. In Veneto, il partito guidato da Matteo Salvini va sempre più verso la scissione: Flavio Tosi, sindaco di Verona e leader della Liga veneta, accusa il segretario di “ingerenze milanesi” che impedirebbero di trovare un accordo in vista delle Regionali. Nel dibattito entra anche Roberto Maroni che ammonisce l’amico Tosi: candidarsi contro Zaia sarebbe molto grave. Della situazione spera di approfittare Alessandra Moretti, candidata Pd alla guida del Veneto, che vede una fioca luce in fondo al tunnel. Le prossime consultazioni elettorali, e lo scacchiere delle alleanze, sono al centro dei pensieri anche di Silvio Berlusconi. Senza dimenticare le sue vicende giudiziarie e le due anime di Forza Italia (la fronda fittiana da una parte e le colombe che vorrebbero ricucire con Renzi dall’altra), l’ex Cavaliere è più che mai lanciato verso l’intesa con Alfano e il Ncd, ed è convinto che alla fine riuscirà a rompere i veti leghisti. Torna a farsi sentire anche Gianfranco Fini: intervistato da Repubblica, l’ex leader di An si dice pronto a creare una nuova destra anti-Le Pen e di governo.
Le riforme – Sfuma, almeno per ora, l’ipotesi del decreto per cambiare governance e connotati alla Rai. Dopo l’annuncio dei giorni scorsi fatto dal governo Renzi a proposito del veicolo della riforma, è cresciuto il dissenso delle opposizioni che si sono appellate al Colle perché tuteli le Camere. Ma lo stop al provvedimento non riguarda solo la forma ma anche la sostanza: manca ancora un testo base che, dicono a Palazzo Chigi, non sarà pronto prima della fine di marzo. Invece, si avvia alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il testo sulla responsabilità civile dei magistrati, che l’Europa chiese nel 2011: per l’approvazione mancano solo una manciata di votazioni alla Camera. In fase di discussione anche il decreto “Buona Scuola”, che sarà sul tavolo del Cdm di venerdì prossimo: la progressione economica degli insegnanti dipenderà al 70% dal merito e al 30% dall’anzianità di servizio; previsti anche indennizzi per i precari.
Politica estera
Minaccia terroristica – Con la crisi libica in piena evoluzione, l’Italia è diventata il bersaglio preferito degli jihadisti, almeno per quanto riguarda la propaganda sul Web. Nuove minacce al nostro Paese, attribuite allo Stato Islamico, arrivano via Twitter: chiamati all’azione i “lupi solitari” se l’Italia scenderà in guerra contro l’Isis, per “colorare del sangue dei cittadini il Mediterraneo”. Minacce all’Occidente arrivano anche dagli Shebab somali, che in un video postato ieri prendono di mira alcuni famosi centri commerciali. In tutto questo, l’Europa deve fare i conti con gli jihadisti rientrati in patria e con quelli pronti a partire.
Francia – Il Front National, la formazione di estrema destra guidata da Marine Le Pen, si conferma il primo partito francese e si avvia a vincere le elezioni dipartimentali (analoghe alle nostre provinciali) del prossimo mese. Un sondaggio di Ifop pubblicato ieri da Le Figaroattribuisce al Front National il 30% delle intenzioni di voto. L’exploit ottenuto alle elezioni europee, quando prese il 25%, venne da molti considerato un modo per dare uno schiaffo alla classe politica dirigente, ma la verità è che l’elettore che vota Front National lo fa perché crede nei suoi valori.
Economia e Finanza
Grecia – Diviso tra il tentativo di non deludere l’elettorato di Syriza e la necessità di dare rassicurazioni ai creditori europei, il governo di Alexis Tsipras si appresta a inviare oggi, con un giorno di ritardo, la lettera contenente il piano di riforme e le misure di bilancio. Il programma da 7 miliardi che l’esecutivo manderà a Bruxelles è composto da diverse voci: imposta sugli immobili, lotta al contrabbando di benzina e sigarette, recupero dell’evasione fiscale e contrasto a corruzione e burocrazia. Le misure saranno valutate in teleconferenza dai ministri finanziari dell’eurozona: dal loro sì dipende l’estensione di 4 mesi dei prestiti alla Grecia, in scadenza sabato.
Segreto bancario – Storico accordo tra Italia e Svizzera: le banche elvetiche non potranno più opporre il segreto di fronte alle richieste del Fisco italiano. Lo scambio di informazioni sarà automatico dal 2017/2018 ma già da ieri, da quando cioè il ministro dell’Economia Padoan e la sua omologa svizzera Schlumpf hanno firmato il protocollo, il Fisco italiano potrà chiedere notizie a quello elvetico. L’accordo permette a Berna di uscire dalla black list e pone le condizioni per rendere più conveniente la voluntary disclosure.