![renzi direzione pd](https://ilsudonline.it/wp-content/uploads/2014/05/renzi-direzione-pd-300x166.png)
Italicum – A un anno dal patto del Nazareno, Renzi e Berlusconi si rivedono. Risultato: intesa confermata sulla nuova legge elettorale e conseguente lacerazione interna dei rispettivi partiti. In un’ora di colloquio a Palazzo Chigi, il premier e l’ex Cavaliere si rassicurano a vicenda, ma nessuno dei due riesce a garantire all’altro la pacificazione del proprio partito. Il Senato inizia a votare l’Italicum e, per aggirare l’ostruzionismo delle opposizioni, Renzi ricorre al “super canguro”, lo stratagemma ideato dal senatore dem Esposito che permetterà di scavalcare i 50 mila emendamenti che pesano sulla nuova legge elettorale e che fa infuriare M5S, Sel, Lega e minoranza Pd. Il premier affronta il “no” di 29 ribelli, ma il voto sul “super canguro” slitta a oggi. Secondo il presidente del Consiglio, la minoranza del partito vuol far pesare i suoi consensi in vista dell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale.
Referendum leghista – La Corte costituzionale dice no al referendum per l’abrogazione della discussa legge Fornero che, ai tempi del governo Monti, cambiò il regime pensionistico. Le migliaia di firme raccolte da Matteo Salvini e dai suoi (con l’aiuto della Fiom) non sono bastate: la Consulta dichiara inammissibile la richiesta, anche se per conoscere le motivazioni si dovrà aspettare il deposito della sentenza. Intanto, la polemica politica esplode: i primi a far scoppiare il putiferio sono proprio i firmatari del quesito, ovvero la Lega Nord, che promette di far pesare la sentenza sull’elezione del capo dello Stato. Oggi i leghisti manifesteranno davanti alla sede della Corte, con la Costituzione in una mano e una penna nell’altra.
Politica estera
Yemen – I ribelli Houthi assaltano il palazzo presidenziale di Sanaa e assumono la guida dello Stato consegnando all’Iran un successo sui rivali sauditi nel controllo della regione del Golfo. L’attacco degli Houthi, sciiti in una nazione a maggioranza sunnita, è scattato all’alba di ieri tramite il suo braccio armato Ansar Allah, con un massiccio bombardamento di artiglieria seguito da incursioni di guerriglieri e dal controllo del palazzo presidenziale. Al termine della battaglia, il leader dei ribelli ha parlato in tv rivendicando la legittimità dell’attacco e chiedendo riforme costituzionali e scelte militari a favore della minoranza sciita. Per il governo yemenita, le prove del coinvolgimento di Teheran vengono dalla cattura, nel 2013, di una nave carica di armi iraniane destinate agli Houthi. Resta da vedere come i ribelli affronteranno “Al Qaeda in Yemen”, l’organizzazione jihadista sunnita mandante della strage contro Charlie Hebdo.
Isis – Un riscatto iperbolico di 200 milioni di dollari entro 72 ore per aver salva la vita di Kenji Goto e Haruna Yukawa, due giapponesi finiti nel mercato degli ostaggi in Siria. Il primo è un documentarista molto noto in patria mentre il secondo un avventuriero dell’ultima ora alla ricerca di un’impresa militare privata. La richiesta è formulata per la prima volta in viva voce da un boia anglofono del califfato nel video diffuso ieri daal-Furqan, braccio mediatico del sedicente Stato Islamico. La cifra corrisponde ai finanziamenti promessi da Tokio in aiuti non militari ai Paesi impegnati nella guerra contro l’Is. La richiesta piomba sul premier Shinzo Abe durante la sua visita ufficiale in Israele e il destino dei due ostaggi fa discutere tutto il Giappone.
Usa – Davanti all’America e al Parlamento riunito in seduta comune, un Barack Obama rinfrancato dai sondaggi che lo danno in netta ripresa nel giudizio dei cittadini per la prima volta da diversi anni, ha lanciato stanotte il suo programma di fine mandato col discorso sullo stato dell’Unione: più tasse per i ricchi e per le banche, sgravi per il ceto medio, assegni familiari più consistenti per chi ha figli, college gratuito per tutti i ragazzi che si dimostrano volenterosi e altre proposte, come i permessi retribuiti per cure o maternità, che vanno nella direzione di un rilancio del welfare. Ora, sull’onda dei sondaggi favorevoli, Obama partirà per diffondere il suo messaggio riformatore in Idaho e Kansas, roccaforti dei conservatori.
Economia e Finanza
Riforma banche – Via libera del Consiglio dei ministri alla riorganizzazione delle Popolari. Non tutte: solo dieci istituti con attivi superiori a 8 miliardi diventeranno Spa e dovranno abbandonare il voto capitario, il sistema che finora ha consentito ai soci di contare tutti allo stesso modo. Le banche interessate avranno 18 mesi per adeguarsi alle nuove regole. Il provvedimento varato dal governo non toccherà, oltre alle Popolari minori, le Banche di credito cooperativo e prevede che lo spostamento dei conti correnti sarà più veloce e meno oneroso. I ministri del Nuovo centro destra, Alfano e Lupi, hanno espresso la loro contrarietà mentre il ministro dell’Economia Padoan il decreto – che ha visto la collaborazione di Bankitalia – renderà gli istituti di credito più forti.
Investment compact – Oltre alla riforma delle Popolari, nella versione “leggera” del Dl Investimenti approvata ieri dal Cdm ci sono varie misure a sostegno delle imprese. Tra queste, via libera alla Newco salva aziende con le garanzie dello Stato, agli aiuti alle Pmi innovative, ai finanziamenti alle imprese da parte della Sace, che si trasformerà in una vera e propria banca, e di fondi istituzionali esteri, al rafforzamento della defiscalizzazione per marchi e brevetti e all’estensione delle agevolazioni della “Sabatini bis”, rivolta alle Pmi che investono in beni strumentali d’impresa. È stata rinviata la nomina di Luca Cordero di Montezemolo nel ruolo di consigliere del premier per l’internazionalizzazione e sono saltate alcune norme che, nei giorni scorsi, sembrano poter essere i pilastri del provvedimento: si apre la strada a un successivo provvedimento che recuperi i pezzi lasciati per strada.