Politica interna
Il patto del Nazareno – Matteo Renzi non molla e risponde a Silvio Berlusconi, che due giorni fa ha annunciato la rottura del patto dopo l’elezione al Quirinale di Sergio Mattarella. Per il premier l’Italicum non si tocca, al limite cambierà la riforma costituzionale. Linea affermata anche dal ministro Boschi che, intervistata da La Stampa, ribadisce che il cammino delle riforme non si può interrompere. Dal canto suo, Berlusconi conferma la rottura con il Pd e ripete che Forza Italia farà dura opposizione al governo e voterà le riforme solo se positive. Oggi l’ex Cavaliere incontrerà i figli Marina e Piersilvio e i capi delle sue aziende Confalonieri e Doris, convinti che interrompere la collaborazione con Renzi sulle riforme sarebbe deleterio. Ieri sera ha visto Matteo Salvini per tentare di convincerlo a ricompattare il centrodestra dalle prossime Regionali.
I partiti – L’Ncd di Angelino Alfano è sempre più diviso tra il vincolo di maggioranza con Renzi e la prospettiva di un ritorno di alleanza con Berlusconi. Per tentare di ricompattare il partito, il titolare del Viminale sta pensando a un summit con i democratici per ridefinire la compagine del Nuovo centro destra all’interno dell’esecutivo. Fermento anche dentro Scelta Civica che ieri, durante il primo congresso dopo l’abbandono di cinque senatori e due deputati, ha eletto segretario nazionale Enrico Zanetti. Continua intanto l’operazione simpatia di Matteo Salvini, a caccia di voti nel Meridione. Il leader del Carroccio ieri era a Palermo, dove è stato accolto da centinaia di fedelissimi ma anche da uova, pomodori e arance lanciati da un gruppo di contestatori.
Politica estera
Ucraina – La diplomazia si prende altri due giorni per provare a disinnescare la guerra in Ucraina. I leader di Germania, Francia, Russia e Ucraina si incontreranno mercoledì a Minsk, capitale della Bielorussia, per discutere di un possibile piano di pace, o almeno di stop al conflitto armato. Prima del vertice di Minsk, la cancelliera Merkel vedrà oggi Barack Obama per confrontarsi sulle divergenze di opinione dei due Paesi riguardo l’atteggiamento da tenere nei confronti della Russia di Putin. Gli Stati Uniti, che nei giorni scorsi avevano ipotizzato possibili aiuti militari a Kiev, assicurano, tramite le parole del segretario di Stato John Kerry intervistato dalla Nbc, una risposta unita con l’Europa nel segno di una soluzione diplomatica, ma chiedono anche che Putin accetti la sovranità ucraina.
Isis – Anonymous aggredisce il califfato sul web: la coalizione di hacker ha lanciato una raffica di blitz digitali contro i jihadisti online. Oltre cento tra siti web, account Twitter e pagine Facebook sono stati abbattuti. L’attacco cibernetico è avvenuto mentre gli F-16 giordani continuano i bombardamenti massicci su Raqqa e le milizie irachene-sciite strappano ai jihadisti dello Stato Islamico Dyala, provincia irachena al confine con l’Iran. L’Isis è sotto un fuoco incrociato, reale e digitale, anche se è difficile stabilire l’entità dei danni che ha subito.
Economia e Finanza
Grecia – Il neo premier Alexis Tsipras sceglie la strada del muro contro muro con i creditori, annuncia un programma di governo che cancella da subito buona parte delle riforme della Troika e getta le basi per un martedì di tensione all’Eurogruppo, dove incontrerà anche Mario Draghi e Christine Lagarde. Tsipras conferma che Atene non negozierà un’estensione del memorandum seguito fino a oggi e chiede un programma ponte per le proposte greche. Sulla questione debito, botta e risposta tra il ministro delle Finanze Varoufakis e Pier Carlo Padoan. Il primo sostiene che anche il nostro Paese è a rischio bancarotta mentre il titolare del Mef risponde che il debito italiano è solido e sostenibile e che le parole di Varoufakis sono fuori luogo.
Operazione Swissleaks – Dopo voci e smentite, la celebre lista Falciani viene finalmente resa nota: si tratta dell’elenco di quasi 100 mila clienti di tutto il mondo che avevano affidato circa 100 miliardi di dollari alla banca Hsbc, sottraendoli al Fisco. Divulgata dell’International Consortium of Investigative Journalism, il consorzio di giornalismo investigativo con sede a Washington, la lista è un atto di accusa contro le distorsioni del sistema bancario svizzero. Nell’elenco ci sono re arabi, stelle di Hollywood, campioni dello sport, top model e uomini di fiducia di dittatori. E anche settemila italiani. Nel 2010 il governo francese ha distribuito la lista ad altri Paesi perché verificassero la posizione dei loro cittadini. In Italia, molti personaggi sono stati indagati per frode fiscale, ma sulla possibilità di usare i dati nelle dispute sono stati aperti molti ricorsi.