Politica interna
Decreti Pa – Non passa l’esame del Quirinale il decreto omnibus del governo con misure urgenti per la semplificazione. Il “vizio” è quello ricorrente di questi decreti omnicomprensivi e già in passato Napolitano aveva avuto modo di censurarlo: troppe le materie trattate (dal pubblico impiego alla magistratura, dalle fonti rinnovabili all’anticorruzione) che rende disomogeneo l’oggetto del provvedimento. Probabile che ora il governo ricorrerà allo “spacchettamento” in due provvedimenti urgenti
Nomine Ue – Il documento redatto da Van Rompuy soddisfa Renzi perché accoglie il metodo suggerito dal governo italiano: prima i contenuti e poi il totonomine. Totonomine nel quale è comparso ieri il nome della Mogherini quale possibile candidata per il ruolo di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza del Consiglio dei governi Ue.
Ieri Renzi ha preparato il discorso sulle linee guida della presidenza italiana del semestre europeo che leggerà oggi alla Camera, al centro i temi della crescita e del lavoro
Le riforme – La polemica dei giorni scorsi sull’immunità ha rischiato di far saltare tutto. In realtà tutti i gruppi, nessuno escluso, benché ora ne disconoscano la paternità, avevano presentato emendamenti per introdurre forme di tutela per i futuri senatori. In ogni caso, per uscire dall’impasse, Renzi è pronto a toglierla dal testo del governo. La mediazione potrebbe trovarsi sulla soluzione proposta da Calderoli-Finocchiaro: una apposita sezione creata in seno alla Corte costituzionale alla quale verrebbero rinviate le decisioni sulle immunità di tutti i parlamentari
Grillo ha incontrato ieri i suoi deputati e senatori in un hotel di Roma. Secondo le indiscrezioni pare sia stato messo a punto un piano di abbordaggio al sistema elettorale previsto nell’ Italicum per puntare a una convergenza con il Pd sul tema delle preferenze
Galan: su Mose non ho colpe – L’ex governatore del Veneto, in una conferenza stampa ieri a Montecitorio, contrattacca e scarica l’ex segretaria che con le sue rivelazioni lo ha incastrato. Nel depositare la sua memoria difensiva alla Giunta per le autorizzazioni a procedere che dovrà decidere sul suo arresto, Galan parla di magistrati tratti in inganno e di “lavoro modesto e scadente” degli investigatori
Politica estera
Iraq – Il governo denuncia esecuzioni di massa da parte dei ribelli che hanno decapitato e impiccato centinaia di soldati. Kerry era ieri a Bagdad per una visita inaspettata ma quanto mai opportuna vista la piega che hanno preso gli avvenimenti negli ultimi giorni. L’avanzata verso Bagdad dei miliziani dello Stato Islamico potrebbe presto spingere gli Usa a un intervento: i droni già da tempo stanno volando sui terreni occupati dai terroristi per acquisire informazioni utili su possibili bersagli
Egitto – Condanna da 7 a 10 anni di prigione per tre reporter di Al Jazeera accusati di aver diffuso notizie false favorendo il movimento fuorilegge dei Fratelli Musulmani. Protestano l’Onu e i governi occidentali.
Economia e Finanza
Patto di stabilità – Merkel apre alla flessibilità: una svolta che può essere definita storica quella della cancelliera tedesca che, per la prima volta dall’inizio della grande crisi, fa sapere che i governi in maggior difficoltà potranno avere più tempo per risanare i propri conti pubblici e rientrare dal deficit
Maserati – Le cronache raccontano di un Marchionne che, infuriato per lo sciopero organizzato dalla Fiom lunedì scorso, ha attraversato l’Atlantico e nello stabilimento di Grugliasco ha incontrato ieri 200 tra capireparto e delegati sindacali. Risultato : sbloccata la vertenza e confermato il passaggio di 500 cassintegrati da Mirafiori a Grugliasco
Diritti tv sul calcio – L’assemblea della Lega Calcio rinvia a domani la decisione sui diritti tv della Serie A nelle trasmissioni delle tv a pagamento, per i quali si è scatenata una vera e propria guerra giudiziaria a colpi di diffide tra Sky e Mediaset. Salomonica la soluzione proposta dall’advisor Infront: a Sky il pacchetto per il digitale terrestre mentre Mediaset si vedrebbe assegnati i diritti per il satellite
Debito argentino – Il governo argentino ha comunicato ieri la disponibilità a trattare con gli hedge funds (che avevano acquistato a prezzi stracciati i titoli in default dopo il concambio) ma solo dopo aver rimborsato alla scadenza del 30 giugno la stragrande maggioranza dei risparmiatori che avevano accettato la proposta di rimborso del governo che prevedeva una forte riduzione (fra il 60 e il 70 per cento) dei crediti.