Politica interna
Riforme – Ieri Renzi ha accolto il relitto della Costa Concordia che è arrivato nel porto di Genova per essere demolito. Una parentesi nell’agenda politica fitta di questi giorni, che prevede incontri con Vendola, Berlusconi e Alfano; la trattativa riguarda immunità, referendum e nuova legge elettorale. Intanto in Senato parte oggi ufficialmente la maratona del voto sulle riforme con i tempi “contingentati”. La tagliola prevista da Grasso per il dibattito ha avuto l’effetto di ricompattare il M5S, che oggi attende Grillo a Roma per decidere forse nuove eclatanti iniziative che potrebbero arrivare fino alle dimissioni di massa dei parlamentari del gruppo.
Toti, sollecitato dai giornalisti, assicura che il “patto del Nazareno”, con cui Renzi e Berlusconi hanno dato il via al percorso delle riforme, esiste materialmente: si tratterebbe di un foglio solo, scritto a penna, dal contenuto abbastanza schematico e con nessuna firma in calce.
In questo scenario generale si innestano le voci di un possibile addio al Quirinale di Napolitano a gennaio.
Politica estera
Il conflitto in Medio Oriente – Nel pomeriggio di ieri a Gaza si è affermata per breve tempo una tregua “di fatto” non ufficiale, l’unica possibile visto che i contendenti hanno respinto al mittente le reciproche richieste ufficiali di tregua umanitaria. Ieri Obama ha telefonato a Netanyahu chiedendo un cessate il fuoco senza condizioni. Ma le diplomazie appaiono per il momento in difficoltà nel gestire un possibile tavolo di trattative, dato che il piano di pace studiato da John Kerry sembra aver scontentato tutti e in particolare il governo israeliano che lo accusa di aver dato eccessiva accoglienza alle richieste di Hamas
Libia nel caos – Ormai è fuga di massa dalla Libia squassata dalla guerra tra milizie. Ma per gli stranieri è difficile lasciare il Paese visto il blocco degli aeroporti e diverse rappresentanze diplomatiche di Paesi esteri sono state chiuse; non quella italiana, impegnata a far partire il massimo numero di connazionali; finora hanno lasciato la Libia oltre 100 imprenditori e uomini d’affari italiani, mentre gli impianti Eni restano in funzione
Ucraina – Nick Clegg, vicepremier inglese, è il primo a esplicitare un’ipotesi circolata già nei giorni scorsi: se Putin non cambia rotta, una sanzione possibile sarebbe quella di revocare alla Russia l’organizzazione dei mondiali di calcio del 2018
Economia e finanza
Salvataggio Alitalia – Oggi in programma una conference call tra i vertici di Intesa, Unicredit, Poste e Atlantia. Lo scoglio è rappresentato dalla posizione presa da Poste, che non vuole farsi carico delle pendenze e delle passività pregresse della compagnia aerea. Caio, amministratore delegato di Poste, sarebbe disposto ad aumentare il proprio impegno finanziario da 40 a 50 milioni ma chiede in cambio condizioni privilegiate per la propria azienda. Nel frattempo le banche sondano il terreno tra i vecchi soci Alitalia per trovare gli alleati industriali pronti a sottoscrivere l’aumento di capitale; per il momento gli unici disposti ad essere della partita sembrano essere la Immsi di Roberto Colannino e l’Atlantia dei Benetton. C’è poi il fronte della vertenza sindacale: la Uil, per firmare l’accordo e consentire il matrimonio con Etihad, chiede di spalmare i tagli al personale su un periodo più lungo