Roma: mentre il vertice della piramide, Carminati, preferisce il silenzio e non risponde ai magistrati, la base potrebbe invece collaborare, beneficiando di qualche sconto. Lo stesso Salvatore Buzzi sembra disposto a rispondere alle domande dei pm, ha detto il suo avvocato. Dalle carte dell’inchiesta emergono intanto altri episodi di interferenza con la pubblica amministrazione. La prima mossa del sindaco Marino, del quale il M5S e Forza Italia chiedono le dimissioni, è stata la rotazione dei dirigenti, a cominciare dagli incarichi di vertice di tutte le strutture; la nuova giunta vedrà la luce entro dieci giorni, previsto l’arrivo di figure importanti più tecniche che politiche, i primi nomi sono quelli di Stefano Rodotà e di Gian Cralo Caselli. Il commissario del Pd romano Orfini ha annunciato il passo indietro dei tre dirigenti democratici indagati, che si sono autosopesi dal partito. Anche il segretario di Stato del Vaticano, monsignor Parolin, si è detto molto preoccupato per i fatti di Roma, domandandosi “come si può vivere senza legalità”.
Berlusconi: da quando è partito il caso-Roma l’ex Cavaliere non pensa ad altro, convinto che stia per scoppiare una nuova Tangentopoli o qualcosa di molto simile. Ai suoi fedelissimi ha anticipato quello che sarà il tormentone delle prossime settimane, la “questione morale” e la necessità di liberare la politica dal marciume. Secondo Berlusconi nella capitale occorre tornare a votare subito, in privato sta riflettendo su azioni ad effetto come le dimissioni di massa dei consiglieri di Forza Italia, strategia di accerchiamento per mettere all’angolo il Pd. Lo stesso consigliere politico Toti ha ammesso che “anche noi dobbiamo andare verso una svolta, non possiamo permetterci di promuovere dirigenti indagati o di mettere nelle liste condannati, anche in primo grado”. Berlusconi è tornato poi ad annunciare grandiose novità in campo fiscale, via l’Irap, via l’imposta di registro sulle compravendite, pensioni minime a mille euro, vecchi destrieri che tornano soprattutto per contrastare la concorrenza della Lega.
Politica estera
Yemen: un commando dei Navy Seals ha assalito l’edificio dove i terroristi di al Qaeda tenevano in ostaggio il fotoreporter americano Luke Somers e l’insegnante sudafricano Pierre Korkie. L’attacco era stato pianificato nel dettaglio e a colpo sicuro, si sapeva esattamente dove erano tenuti i due prigionieri; si sapeva inoltre che al Qaeda aveva annunciato l’esecuzione del fotografo americano, se entro fine settimana Washington non avesse accettato le richieste dei terroristi. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto ed i carcerieri, sentendo arrivare gli uomini del Team Six, hanno sparato ai due ostaggi, che sono morti poco dopo, uno sull’elicottero che lo trasportava verso una nave nel golfo di Aden, l’altro sul tavolo operatorio sulla nave stessa. Il presidente Obama ha espresso la sua condanna per la doppia esecuzione e si è assunto la responsabilità di aver ordinato il raid, mentre secondo la televisione araba Al Jazeera i prigionieri sarebbero morti nel corso della sparatoria fra terroristi e truppe speciali americane.
Hollande – Putin: incontro a sorpresa ieri fra il presidente francese e quello russo nel salone di un aeroporto moscovita. Si è trattato di un vertice bilaterale organizzato nella notte tra venerdì e sabato; Hollande, che rientrava da una visita in Kazakhstan, è stato il primo leader occidentale ad andare a Mosca dopo l’inizio della crisi ucraina, che è stata ovviamente al centro dei colloqui. Al termine volti tirati e conferenze stampa separate. Il presidente francese ha auspicato che, a 25 anni dalla caduta del muro di Berlino, non arrivino altri muri a separare l’Europa; Putin, che ha parlato di uno scambio molto costruttivo, ha detto che “Francia e Russia sono a favore di una fine immediata del bagno di sangue” nell’Est separatista dell’Ucraina, riconoscendo che gli accordi di Minsk del 5 settembre scorso “non sono stati totalmente rispettati da ambo le parti”.
Libia: il ministro degli Esteri Gentiloni considera la crisi libica come la principale minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Nulla potrebbe giustificare un nostro disimpegno nel paese nordafricano, sia per gli approvvigionamenti energetici che per l’impatto dei flussi migratori. Obiettivo da raggiungere è ristabilire l’unità della Libia ed avviare un percorso di ricostruzione di istituzioni unitarie e di un governo di riconciliazione fra le forze moderate presenti nei diversi campi che ora si confrontano.
Economia e Finanza
Declassamento: dopo il giudizio negativo di Standard & Poor’s sull’economia italiana i mercati azionari ed obbligazionari, domani regolarmente aperti, potranno misurare l’impatto del declassamento su titoli e BTp. Il taglio dell’agenzia americana è arrivato in un momento particolare per il nostro Paese dal punto di vista delle attività di investimento, visto che i rendimenti dei Titoli del Tesoro viaggia ai minimi storici. A favore di una sostanziale tenuta sui mercati del debito resta il fatto che gli operatori potrebbero avere già scontato la bocciatura, mentre una mano potrebbe arrivare da Francoforte e dalle aspettative per nuove mosse espansive da parte della Bce. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, pur dicendosi preoccupato per la bocciatura dell’agenzia statunitense, conferma che l’Italia è sulla strada giusta e sottolinea che l’importante è accelerare sulla realizzazione delle riforme e del rinnovamento. A questo proposito Palazzo Chigi vorrebbe varare già nei prossimi giorni i primi decreti attuativi della riforma del lavoro, mentre per gennaio è atteso il piano per tagliare le ottomila municipalizzate, definite da Renzi “una vergogna”.