Giovanni Lo Porto, il cooperante palermitano sparito il 19 gennaio 2012 durante una missione per conto della ong tedesca Welt Hunger Hilfe, da tre anni è sparito e non si hanno più notizie. Lo Porto era andato in Pakistan per fare il suo lavoro e ridare abitazioni alle popolazioni colpite dall’alluvione del 2012. Fu rapito insieme al collega Bernd Muehlenbeck.
Il suo collega è stato invece liberato nell’ottobre del 2014 dalle forze speciali di Berlino, non era più con Giovanni e di Giovanni non si sa più niente: un silenzio che lascia dubbio tra la reticenza e la prudenza. In questi giorni hanno liberato Greta e vanessa con un riscatto di dodici mioni di euro: perché Lo Porto è sparito? Possibile che non si sappia nulla? Piovono appelli da ogni dove, dalla famiglia agli amici. Anche il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dice la sua. Il Ministro degli Esteri, durante l’audizione sulla vicenda delle due ragazze rapite in Siria ha detto ricordando anche padre Dell’Oglio “Due vicende alle quali lavoriamo con discrezione giorno per giorno». Lo Porto ha un profilo inattaccabile perfino dagli sciacalli del web: 40 anni, studi solidi tra Londra e Giappone, esperienze sul campo in Croazia, Haiti e anni prima nello stesso Pakistan, dove nel 2012 era tornato con un progetto finanziato dall’Ue. Insomma, tutto fuorché un avventuriero, l’Italia non lascia indietro nessuno dei suoi cittadini e per nessuno lesina mezzi”. Gentiloni è stato chiaro e mi sembra che dopo tre anni dal rapimento di Giovanni Lo Porto era ora che qualcuno si prendesse la responsabilità di andare fino in fondo in questa storia.