Roma, 27 set. (askanews) - E' di 11 milioni di euro il valore complessivo dei beni sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli all’imprenditore aversano Francesco Grassia, 71 anni, vicino clan dei Casalesi. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) - Sez. Misure di Prevenzione. I beni sottoposti a confisca di prevenzione consistono in società e fabbricati, principalmente nella provincia di Caserta, nonché diversi beni mobili e rapporti finanziari nella disponibilità diretta e indiretta di Grassia.

A Saarbrucken in Germania, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, supportati nella fase esecutiva dagli agenti della polizia tedesca, hanno individuato e tratto in arresto Emanuele Cosentino, 32 anni, di Palmi, ritenuto elemento di spicco dell’articolazione territoriale della ‘Ndrangheta, denominata cosca “Gallico”, operante prevalentemente nell’area tirrenica reggina e con ramificazioni in ambito nazionale ed internazionale. Le attivita’ d’indagine, condotte sotto la costante direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabra, hanno consentito di stringere il cerchio intorno al latitante dopo 10 mesi di approfondimenti investigativi – prima focalizzati su alcuni elementi della cosca d’appartenenza, poi concentrati sulla cerchia familiare – per cogliere elementi utili a ricostruire e monitorare il collaudato circuito che nel tempo gli ha assicurato la latitanza. Cosentino e’ stato sorpreso per strada, nel centro cittadino, alla guida di un’auto con targa tedesca. Insieme a lui era presente la moglie Laura Nasso, che lo aveva recentemente raggiunto da Palmi, dove viveva con i loro cinque figli, uno dei quali nato durante la latitanza del padre. Non erano armati e non hanno opposto resistenza all’arresto. Addosso ad entrambi sono stati rinvenuti documenti d’identita’ con false generalita’. L’esito positivo dell’operazione e’ stato favorito, in maniera determinante, dalla cooperazione avviata con la polizia tedesca del Saarlander, sotto l’egida dello Scip – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, cooperazione che ha consentito di capitalizzare le acquisizioni investigative dei Carabinieri di Reggio Calabria.