Dal 25 al 28 di Novembre si terrà a Napoli, presso l’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte (OAC), il congresso internazionale “The Universe of Digital Sky Surveys”.
Organizzato congiuntamente dall’Osservatorio di Capodimonte con il Dipartimento di Fisica dell’Università Federico II di Napoli, il convegno ospiterà oltre un centinaio di astronomi e astrofisici provenienti da tutto il mondo per fare il punto sui grandi progetti di osservazione che, con telescopi e strumenti in tutte le bande elettromagnetiche, stanno cercando di dare risposte fondamentali riguardo la formazione della grandi strutture del Cosmo (dai sistemi planetari alle galassie ed in particolare la nostra Via Lattea, fino ai super-ammassi di galassie) e sulle sue componenti oscure, la Materia e l’Energia Oscura.
Un appuntamento estremamente importante che cade in un’epoca in cui si sta dando un notevole impulso alla realizzazione di strumentazione astronomica del futuro, dai telescopi di 40 metri, quali l’europeo E-ELT, ai nuovi telescopi spaziali come la missione euro-americana EUCLID che misurerà la geometria dell’Universo e darà informazioni fondamentali sull’Energia Oscura.
In questa corsa verso le grandi esplorazioni del Cosmo, l’Europa e l’Italia svolgono un ruolo primario. Al convegno parteciperanno rappresentanti dell’European Southern Observatory (ESO) che è l’organizzazione sovranazionale che gestisce i telescopi europei istallati in Cile tra cui il VLT Survey Telescope (VST), disegnato in OAC e costruito in Italia con fondi ministeriali, INAF e della Regione Campania. Il congresso sarà l’occasione per discutere i primi risultati ottenuti dalle decine di gruppi che stanno facendo uso dei dati del VST in Italia e in Europa.
Parlando di futuro, sarà rimarchevole la presenza di oltre una dozzina di studenti di astrofisica delle principali Università campane che avranno la possibilità di ascoltare lo stato delle survey in corso e come vengono preparate le grandi survey dei prossimi decenni, che li vedranno protagonisti.
Una novità di questo congresso è il suo carattere social: sarà possibile, infatti, tramite la pagina Facebook dell’Osservatorio Astronomico, assistere in diretta ai lavori scientifici del convegno. Questa pratica, generalmente in uso per un pubblico di esperti, sarà resa disponibile a tutti.
Un modo per aprire le stanze della ricerca al pubblico.
Il Capaccioli Day – Il Regno delle Galassie
Il congresso sarà anche l’occasione per festeggiare i 70 anni di Massimo Capaccioli, già professore dell’Università Federico II ed ex-direttore dell’INAF-OAC, ideatore e responsabile scientifico del VST e Principal Investigator di uno dei programmi orientati allo studio della formazione delle galassie, argomento principale della sua attività scientifica internazionale.
Nella serata del 25 Novembre a partire dalle 20, presso l’Aula Magna del centro congressi dell’Università Federico II, il convegno ospiterà la conferenza pubblica del prof. Capaccioli che parlerà de “il Regno delle Galassie” in un viaggio tra le scoperte scientifiche che ci raccontano come sono fatti e come evolvono i sistemi stellari più grandi del Cosmo.
Ogni stagione della storia ha prodotto un proprio modello del mondo. Quello che ha dominato la seconda metà del Novecento contempla un primordiale grande scoppio, un Big Bang dei cui primissimi vagiti ancora ben poco sappiamo. L’idea è che circa 14 miliardi di anni fa l’universo fosse estremamente caldo, estremamente denso, e in rapida espansione decelerata. Diluendosi e raffreddandosi con il procedere del tempo, il “brodo cosmico” ha poi prodotto il mondo che conosciamo e sperimentiamo attraverso una sequenza di eventi e di processi molti dei quali noi oggi pretendiamo di saper descrivere. La materia si è organizzata in strutture di complessità crescente, le galassie, fatte di stelle attorno alle quali è sbocciata – in almeno un caso – la vita. La radiazione invece si è fossilizzata appena 300-mila anni dopo il Big Bang, e adesso appare come una flebile sorgente di fondo straordinariamente omogenea e isotropa, a una temperatura di soli 3 gradi dallo zero assoluto.
Alcune gravi inconsistenze, insieme all’accumularsi di osservazioni inattese, hanno portato negli ultimi trent’anni alla necessità di introdurre in questo quadro fenomeni nuovi, come l’inflazione e l’espansione accelerata, e due nuovi e fondamentali ingredienti cosmici, la materia oscura e l’energia oscura: espressioni di una nuova fisica che sta cercando di accreditarsi perché capace di spiegare ciò che materia ordinaria e leggi fisiche classiche non possono.
Dopo una breve premessa storica per inquadrare il problema, la conversazione tratterà di questa nuova visione del mondo e delle cose. L’esposizione sarà mantenuta a un livello adatto a un pubblico di non specialisti.