Eseguito un fermo di indiziato di delitto dalla Polizia di Stato di Napoli nei confronti Fabio Orefice. Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli-Dda, si è reso necessario perché Orefice, con precedenti di polizia in materia di stupefacenti, è ritenuto responsabile, di detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo con l’aggravante dell’art. 7 legge 203/91. Si tratta dello stessa persona che mesi fa pubblicò sul suo profilo facebook, messaggio di sfida contro i sicari che l’avevano aggredito affermando. “Il leone è ferito ma non è morto….”, pubblicando anche le immagini delle ferite riportate e quelle relative ad armi, facendo intendere, in tal modo, di essere pronto a vendicarsi. Lo scorso 16 ottobre, infatti Orefice fu colpito alla schiena da tre colpi d’arma da fuoco calibro 9×21, esplosi da ignoti sicari. Nell’occasione Orefice, ricoverato all’ospedale San Paolo, aveva riferito alle forze dell’ordine, che gli autori dell’aggressione, a bordo di un’autovettura, si erano avvicinati nei pressi della sua abitazione, al piano terra di uno stabile, ed il passeggero gli aveva puntato contro l’arma sparandogli diversi colpi d’arma da fuoco, il giovane riuscì a salvarsi barricandosi all’interno del proprio appartamento. Le indagini hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico del malvivente, che, il 12 dicembre scorso, insieme ad un’altra persona, al momento ancora ignota, esplose alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di un altro pregiudicato di Pianura, ritenuto sodale al gruppo criminale rivale.
Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, hanno monitorato la zona di Pianura ed hanno ricostruito la contrapposizione tra fazioni criminali rivali finalizzata al controllo delle attività illecite, con particolare riferimento alla gestione delle aree di spaccio. Inoltre gli investigatori, hanno registrato una crescente criticità nei rapporti tra le fazioni rivali (esponenti vicini al gruppo criminale Pesce/Marfella e altri vicini al gruppo criminale Mele) ed in tale ambito va letto l’attentato subito da Orefice, vicino al gruppo criminale che fa capo alla famiglia Mele, lo scorso 16 ottobre. Infatti, a decorrere da tale data si registrava, nell’area di Pianura, un acuirsi delle azioni di rappresaglia, che confermavano l’esistenza di una pericolosa contrapposizione tra esponenti delle due famiglie citate, finalizzata al controllo delle attività illecite, in particolare le piazze di spaccio della zona e l’attività estorsiva.