Palermo, 4 dic. (askanews) - Maxioperazione antimafia stamani a Palermo, dove la Direzione Distrettuale Antimafia ha disposto il fermo di 46 persone sospettate di aver fatto parte di Cosa nostra. I carabinieri del Comando provinciale hanno smantellato quella che si ritiene essere stata la nuova “cupola”, ovvero il vertice di Cosa nostra, quella commissione provinciale palermitana che decideva le “linee guida” della mafia palermitana. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsioni consumate e tentate, fittizia intestazione di beni, concorso esterno in associazione mafiosa. In manette è finito anche quello che è ritenuto il “nuovo capo” della commissione provinciale, Settimo Mineo, capo mandamento di Pagliarelli.   I contenuti dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 di oggi al Palazzo di Giustizia di Palermo, alla presenza tra gli altri del procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, del procuratore di Palermo Lo Voi. Xpa

Rubavano auto e poi chiedevano il riscatto. I carabinieri della compagnia di Pozzuoli hanno eseguito un’ordinanza del gip di Napoli a carico di 13 italiani e un albanese, già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio di auto di lusso, utilitarie e autoarticolati. Tra i reati contestati anche quello di estorsione perché in tre circostanze avevano preteso denaro per restituire le vetture con il metodo del ”cavallo di ritorno”. Il provvedimento è stato deciso dopo indagini dei militari della Tenenza Carabinieri di Quarto Flegreo coordinate dalla VII Sezione della Procura di Napoli svolte tra settembre 2017 e settembre 2018 anche utilizzando intercettazioni telefoniche e ambientali e con il ricorso a pedinamenti, facilitati da sistemi gps di rilevamento della posizione. Dalle indagini è emerso che gli indagati rubavano veicoli di diverse tipologie per poi immetterli in circuiti di ricettazione e riciclaggio. In distinte occasioni sono state recuperate in Spagna, dalla Guardia Civil, una Range Rover Evoque rubata dal gruppo criminale e poi trovata con telaio punzonato e documenti contraffatti; presso il porto di Bari due autoarticolati con targhe contraffatte che stavano per essere imbarcati su una nave diretta all’estero; in provincia di Caserta una BMW X1 con telaio punzonato; e altre 24 auto appena rubate. Nel corso dell’indagine sono stati eseguiti tre arresti in flagranza e si è proceduto a un fermo d’indiziato di delitto.