Tutti con Mario Granieri, il pizzaiuolo di Forcella minacciato dalla camorra. Ha subito minacce e intimidazioni, con coraggio ha denunciato tutto. Ha meno clienti, ma continua con dignità il suo lavoro. Ieri sera erano tanti a sostenerlo. Nei giorni scorsi, dopo la bomba a Sorbillo, nel centro storico di Napoli, c’erano state le minacce, con colpi e raffiche di proiettili.
Ieri sono venuti davvero in tanti, dai consiglieri delle municipalità alle associazioni ai cittadini. Per Chirico, presidente della Seconda Municipalità. “è importante non lasciare solo chi denuncia. Noi siamo convinti che dimostrare vicinanza, attraverso un gesto di solidarietà che può essere. una pizza, un aperitivo, con chi è stato minacciato dalla criminalità, è un segnale forte nella direzione di quel cambio culturale necessario nella nostra comunità per non far sentire soli questi imprenditori”.
Sulla stessa linea Nunzio Sisto, di “agende rosse”: “Solo in questo modo possiamo essere più forti e insieme riuscire a dare un colpo forte alla camorra e a sconfiggerla. Siamo qui per dare una risposta che ha provato a metter paura e a intimorire un imprenditore sano di Napoli. Chi ha provato a fargli paura adesso deve fare i conti non solo con chi ha avuto coraggio di denunciare ma con tutta la città”.
Fabio Giuliani, dell’Associazione Libera lei è preoccupato per quello che sta succedendo nel centro storico: “Qualcuno ha parlato di terrorismo criminale. Il centro storico di Napoli adesso attira un flusso di denaro. E, come diceva Falcone, bisogna seguire il denaro”.
“È la prima persona delle Istituzioni che ha fatto sentire la sua vicinanza. Con queste parole ho iniziato una lunga telefonata con Mario Granieri, anche lui pizzaiolo a Napoli a cui hanno sparato al suo locale e poi minacciato perché non denunciasse. Invece Mario, da cittadino e uomo coraggioso e dignitoso ha denunciato tutto. Non posso che essere vicino, con umiltà, a questi esempi. Ho promesso a Granieri che appena a Napoli mangerò una pizza da lui, perché non può mancare clientela a chi combatte la camorra che affama la società”. Così Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, mentre si sta recando a Marina di Sibari in Calabria dove c’è un’inquietante catena di incendi su cui stanno indagando le forze dell’ordine. “A Napoli bombe, in Calabria incendi. Questi vermi delle mafie – rimarca Morra – vogliono uccidere l’economia delle persone oneste. Quelle persone che ogni mattina si alzano e vanno avanti con il sudore del loro lavoro. Questo è il vero scontro di valori. Le mafie sono infami, sfruttano e depredano chi lavora, ma lo Stato darà sempre più una risposta dura e decisa. Devono essere cancellate perché la società è dei lavoratori e non degli sfruttatori”. La giornata proseguirà a Cosenza con il ministro Bonisoli per una visita istituzionale.