Un pareggio nel segno dell’equilibrio, prezioso in chiave quartoposto per i rossoneri, soprattutto se Roma e Lazio non riusciranno a vincere contro Atalanta e Juventus. Meno per la squadra di Ancelotti, espulso nel finale per proteste, che rischia di ritrovarsi a -11 dai bianconeri lanciati verso lo scudetto.
Per la quarta volta in questo campionato Insigne e compagni restano a secco, ma almeno a Milano non perdono come un mese fa contro l’Inter, nella serata segnata dal razzismo verso Koulibaly e dagli scontri fra ultrà fuori dallo stadio. Anche per questo, attorno a San Siro la presenza delle forze dell’ordine è particolarmente massiccia.
Quando la partita inizia, lo speaker dello stadio non fa in tempo a ricordare il divieto di manifestazioni razziste e di discriminazione territoriale che dalla Curva del Milan parte il solito coro antinapoletani, sui cani che scappano e il colera. Koulibaly è accolto dai fischi come tutti i suoi compagni di squadra.
Sono invece solo applausi per Ancelotti che 18 anni dopo l’ultima volta torna da avversario nello stadio che lo ha osannato da giocatore e allenatore. E per l’occasione sceglie di schierare un Napoli super offensivo, con Insigne nel ruolo di regista defilato, che parte da sinistra per creare occasioni a favore delle punte Mertens e Milik (entrambi in serata no), ma anche per Callejon, bravo a inserirsi spesso sulla fascia destra, come al 6′ quando impegna Donnarumma con un colpo al volo.