Il sesso allunga la vita, dice la scienza. L’uso sapiente di giocattoli sessuali accresce il benessere delle persone, lo dice a chiare lettere il fatturato delle case produttrici. La dimensione globale del mercato dei sex toys è stata, infatti, stimata nel 2021 intorno ai 30 miliardi di dollari e gli analisti londinesi di TechNavio prevedono che raggiungerà i 32,72 miliardi di dollari nell’anno in corso. Cifre da capogiro in cui l’Italia fa la sua parte. Il Belpaese, grazie all’e-commerce, sta vivendo un vero e proprio boom di sex toys, con un mercato cresciuto, nel volgere di pochi anni, del 40%.
Il benessere passa attraverso l’attività sessuale
Ormai è evidente che il benessere, ovvero quello stato armonioso di salute, forze fisiche e spirituali, passa anche attraverso l’attività sessuale. I fattori chiave che stanno guidando la crescita di questo segmento del mercato includono la crescente domanda del miglioramento dell’esperienza sessuale, la liberalizzazione, la penetrazione dei social media e l’influenza della cultura pop.
Una nuova consapevolezza che ha, però, origini antiche. Se in Francia sono stati ritrovati degli oggetti di forma fallica in pietra ed osso che risalgono addirittura al paleolitico, i primi oggetti riconosciuti ufficialmente come sex toys sono gli olisbo.
Nell’antica Grecia il “papà” del dildo
L’olisbo era un membro virile in pelle o in cuoio bollito, lungo otto dita, impiegato dalle donne greche nella Mileto del 550 avanti Cristo. Versione antica del moderno dildo, l’olisbo occupa un ruolo di rilievo nella storia dell’eros e dei costumi sessuali nei secoli a venire. E nel Rinascimento assume il nome che oggi utilizziamo: probabilmente deriva dal latino “dilatare” o dall’italiano “dilettare”.
Dopo altri 500 anni, all’incirca intorno al 300 dopo Cristo., arriva il Kamasutra a spiegare l’uso di strumenti per l’estensione del pene, con cilindri in legno o pelle, per far apparire il pene più grande ed aumentare il piacere del partner.
Nell’Inghilterra di fine ‘800 il primo vibratore a vapore
Con la rivoluzione industriale inglese, giunta nel pieno della sua maturità, c’è il salto di qualità: arriva il “manipulator”, ovvero il primo vibratore a vapore, perfezionato di lì a poco con l’uso delle batterie.
Sono in tempi più recenti è arrivato lo strapon e il vibratore rabbit a due estremità, il sex toy più celebre e venduto nella storia.
L’impennata delle vendite dei giocattoli sessuali si spiega con la diffusione di una cultura che, poco alla volta, sta eliminando tabù secolari e che contempla anche la salute sessuale tra i fattori che contribuiscono al benessere della persona. Non più, quindi, un aspetto di serie B della persona, ma anzi una componente fondamentale del benessere della coppia.