Più che un giallo è uno scempio. E le scuse del governo aggiungono anche qualcosa in più all’indignazione. La storia è questa: un noto sub, Stefano Bianchi, scopre e filma centinaia di sacchi contenente polvere rossa al largo del lido Bellatrix, cuore della scogliera di Catania. La scoperta -agghiacciante- l’ha fatta il noto sub Stefano Bianchi durante un’immersione. Il video fa il giro di Fb, viene rilanciato da un sito (Catania Live) mentre la Procura apre un fascicolo conoscitivo. A questo punto interviene il Comune di Catania che assicura che si tratta solo del materiale di scarto di un cantiere che a causa della mancanza di fondi è stato depositato in mare. Ma sarà rimosso e non c’è alcun pericolo per l’ambiente. La domanda sorge spontanea: ma possibile che non era possibile depositare questo materiale in un altro posto? E, soprattutto, se non ci fosse stata la denuncia, sarebbe davvero stato rimosso in un secondo tempo? Sono state davvero rispettate tutte le norme? Nell’epoca della raccolta differenziata utilizzare il mare come una pattumiera, sia pure per un tempo limitato (?) è davvero incomprensibile. Forse sarebbe il caso di conoscere gli autori e di indagare se davvero tutte le regole siano state rispettate.