Incentivi variabili da 1.500 a 6 mila euro per l’acquisto di auto elettriche, ibride o piccole auto a metano o diesel e una tassa da 150 a 3 mila euro, proporzionale al livello di emissioni, per chi compra automobili inquinanti. Proroga fino al 2020 della maggiorazione Tasi nello stesso livello attuale: 0,8 per mille in più dell’aliquota ordinaria. Assunzioni a tappeto nella Pa e in altre strutture: dai centri per l’impiego fino all’Accademia della Crusca. Stop alla family card per gli immigrati con la limitazione della “carta” con almeno 3 figli ai nuclei italiani o appartenenti a Paesi Ue. Rimodulazione dei congedi di maternità e paternità. Sono questi alcuni tratti della nuova fisionomia della manovra così come rimodellata dalla commissione Bilancio della Camera. Con il ricorso alla fiducia il testo, un maxi-emendamento da oltre 650 commi, dovrebbe ricevere il via libera dell’Aula di Montecitorio entro domani o al più tardi sabato mattina per i poi passare al Senato dove si giocherà la partita su pensioni e reddito di cittadinanza.  Uno degli ultimi correttivi a ricevere l’ok è stato quello sul meccanismo “bonus malus” per tassare l’acquisto delle auto più inquinanti e incentivare quello delle auto “green”. Scattano incentivi e penalizzazioni sui prezzi, basati sulla capacità di inquinamento, per l’acquisto delle automobili nuove. Una misura voluta dal M5S che preoccupa produttori, lavoratori del settore e consumatori, perché rischia di tramutarsi in una batosta per tutti. Il sistema «bonus/malus» prevede un’imposta sull’acquisto delle vetture più inquinanti, progressiva e compresa tra 150 e 3 mila euro. Al contrario, sono previsti dei bonus per chi acquista auto a emissioni zero, anche questi variabili, tra i.500 e 6 mila euro.