Nel mirino del clan Mallardo – nei cui confronti sono state eseguite oggi 12 ordinanze di custodia cautelare – sono finite nel corso degli anni anche alcune aziende e societa’ che, nel tempo, si sono aggiudicate appalti pubblici col Comune di Giugliano (Napoli), che circa un anno e mezzo fa e’ stato sciolto per presunte infiltrazioni camorristiche. Ma non solo: il clan, i cui vertici storici sono gia’ stati assicurati alla giustizia nel corso di precedenti operazioni di polizia giudiziaria, avrebbe imposto anche la fornitura di pane ad alcuni esercizi commerciali.
E’ quanto emerge dall’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli. Gli interessi dell’organizzazione erano anche in altri settori come il commercio di autoveicoli, l’edilizia e l’intermediazione finanziaria. L’organizzazione operava prevalentemente lungo la fascia costiera, nelle localita’ di Licola, Varcaturo e Lago Patria, alla periferia di Giugliano. A raccontare gli affari del clan e’ stato, di recente, anche un ‘colletto bianco’, Giuliano Pirozzi. Nel corso dell’operazione che ha visto impegnati circa 400 militari della Guardia di Finanza sono stati anche sequestrati, oltre ad aziende, beni immobili, veicoli e rapporti finanziari. L’inchiesta e’ andata avanti per mesi, condotta anche con intercettazioni telefoniche e pedinamenti che hanno consentito di ricostruire numerosi episodi criminali. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione camorristica all’estorsione, dalla truffa alla ricettazione. E ancora violenza privata, minaccia, falsita’ materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorita’ giudiziaria. (ANSA).