di Biagio Maimone
Ogni anno si rievoca, attraverso il giorno della memoria, l’olocausto del popolo ebreo, vittima della violenza dei nazisti. Ricordarlo certamente è un dovere, ma un solo giorno all’anno non basta.
Occorre inneggiare al valore della democrazia ogni giorno, dimostrare a chi dipinge provocatoriamente svastiche sui muri che non ha compreso cosa significhi il valore della vita degli altri e neanche della propria vita, in quanto pervaso dal sentimento dell’odio che acceca.
Quindi, occorre diffondere la pedagogia dell’Amore, della Fraternità, della Pace, in tutti i modi, in tutti i luoghi, in ogni scuola, in ogni chiesa. E, soprattutto, ognuno di noi deve essere testimonianza, nel quotidiano, di Amore verso l’altro, di rispetto e tolleranza.
E’ difficile, certo. Ma è questa l’unica via per scongiurare il razzismo e la morte della coscienza dell’essere umano.
Dimostrare quotidianamente all’essere umano che è un Uomo e non un mostro.
Il ritorno del mito del superuomo è quasi alle porte: con i gesti di violenza si vuole dimostrare il nostro desiderio di potenza, che nessuno deve porre in discussione, pena la morte.
E’ il mito del superuomo che molti nutrono nel proprio animo che conduce a gesti efferati di violenza e all’intolleranza.
Tale mito è alimentato dall’essere la società civile una società che pone al centro il denaro, il possesso, la droga, ossia il piacere e mette a tacere i valori umani, che fanno sì che ognuno sia capace di autocoscienza rispetto agli effetti delle proprie azioni, se lesive o benevoli per gli altri.
Allora che dire? E’ forse tardi per riprendere in mano le sorti morali dell’essere umano? No, certo. Lo dimostrano tanti giovani che manifestano per un mondo migliore, i quali certamente, ogni giorno, sono testimoni autentici del “Giorno della Memoria”.