Secondo i dati appena diffusi dal primo Italian Obesity Barometer Report, realizzato in collaborazione con l’Istat, il 46 per cento degli adulti italiani (dai 18 anni in su) e il 24,2 per cento tra bambini e adolescenti (6-17 anni) ha un peso eccessivo. Facendo due calcoli, parliamo di quasi 25 milioni di persone. In entrambe le fasce di età si osservano differenze in base al genere e al luogo di residenza: donne e bambine mostrano un tasso di obesità inferiore rispetto alla controparte maschile e la diffusione del problema è maggiore al Sud e nelle isole, oltre che nei piccoli centri sotto i 2mila abitanti.

L’obesità è una malattia a tutti gli effetti. Per molto tempo, è stata descritta e considerata unicamente come l’esito di un cattivo comportamento a tavola: si introducono più calorie di quante se ne consumano, per cui l’organismo le accumula sotto forma di grasso.

Quali sono le cause? Accanto alla dieta squilibrata, ci sono la sedentarietà, lo stress, alcuni farmaci, certe condizioni mediche (come un cattivo funzionamento della tiroide) ci possono essere altri fattori che gli studi più recenti mettono in evidenza.

  • La predisposizione genetica
  • Il luogo in cui si vive: l’assenza di spazi verdi o luoghi sociali di incontro possono condizionare anche le abitudini alimentari.
  • L’aumento del tempo medio trascorso davanti alla tv o al pc
  • Il facile accesso a cibo di scarsa qualità
  • La pubblicità continua di prodotti alimentari
  • L’uso compulsivo dello smartphone favorisce l’obesità. Una nuova ricerca della Rice University di Houston (Usa), ha mostrato come usare il cellulare durante i pasti (ad esempio per controllare i messaggi in arrivo) porti a mangiare di più, aprendo la strada a un aumento di peso.
  • Cause socio-culturali: le statistiche mostrano che la percentuale di obesi aumenta al diminuire del livello di istruzione, forse perché l’insufficienza di  informazioni non consente di ottimizzare le proprie preferenze e porta a compiere scelte errate per la propria salute.
  • L’inquinamento. Fra le ultime teorie scientifiche c’è anche il legame fra l’obesità e interferenti endocrini, ovvero pesticidi, inquinanti industriali, materie plastiche, metalli pesanti e altre sostanze in grado di interferire con molte ghiandole endocrine, mimando o antagonizzando l’azione di svariati ormoni e finendo per regolare in maniera inappropriata il metabolismo.
  • Disagio psicologico come depressione, ansia, noia, tristezza, solitudine: la ricerca di consolazione nel cibo non è così rara e porta a trangugiare tutto con voracità, rapidamente, senza una scelta consapevole degli alimenti.
  • Il circolo vizioso: più si ingrassa, più ci si sente a disagio per il proprio aspetto e più si continua a mangiare.