La regione dell’Emilia Romagna, benché sia tra le migliori in Italia per il numero di infermieri, sta vivendo una situazione di crisi con un deficit di 4.000 professionisti del settore. E anche se fosse possibile assumere immediatamente migliaia di infermieri, la realtà è che non ci sono abbastanza professionisti disponibili.
Questa carenza di infermieri rappresenta un serio problema: sono essi la spina dorsale del sistema sanitario, e senza di loro, ospedali, pronto soccorso e sale operatorie ne risentono gravemente. Giurdanella, esprimendo la sua preoccupazione, sottolinea che questa è una questione nazionale. Nei primi ventidue anni del XXI secolo, 48.000 infermieri hanno lasciato l’Italia per lavorare all’estero, portando con sé competenze e professionalità, una vera e propria diaspora per il settore.
Solo nel 2023, 6.000 infermieri si sono cancellati dall’albo professionale. La Lombardia è la regione più colpita da questo fenomeno e si prevede che entro il 2033 ci saranno 127.000 pensionamenti. In Italia, la media di infermieri ogni mille abitanti è di 6,3, inferiore a quella europea che è di 8,3. Per colmare questo gap, sarebbero necessari almeno 63.500 infermieri, con una maggiore richiesta al Nord.
Attualmente, gli iscritti all’ordine degli infermieri sono meno di 400.000. La soluzione a questo deficit cronico, almeno negli ultimi anni, è stata quella di reclutare personale straniero: alla fine del 2022, secondo la Federazione nazionale degli ordini professionali infermieristici (Fnopi), erano circa 38.000 gli infermieri non italiani in Italia, di cui 25.061 regolarmente iscritti.
Nonostante gli sforzi di attrazione e reclutamento, la situazione rimane preoccupante. Aaa, infermieri cercansi: è l’appello che risuona in tutto il paese, un appello che riguarda la salute di tutti.