Nascita:
Lina Cavalieri, nasce a Viterbo nel Natale 1874 da Florindo e Teonilla Peconi, il nome di battessimo ovviamente non può che essere Natalina, è ancora infante che i genitori si trasferiscono a Roma, in cerca di fortuna. Licenziato il padre per aver difeso la proprio moglie dalle molestie del datore di lavoro, le condizioni economiche non sono certo floride e lei è costretta a guadagnarsi da vivere come venditrice di violette e piegatrice di giornali alla Tribuna di Roma, ma questo contribuisce a fortificare il carattere ribelle ed altero.
Esordi:
Le sue prime esibizioni canore avvengono per gioco nel luna park di Piazza Guglielmo Pepe, un maestro di canto vicino di casa, rapito dalla sua naturale disposizione musicale le impartisce lezioni di canto, i due hanno una storia d’amore da cui nasce Alessandro l’unico e segreto figlio della Cavalieri.
La prima vera esibizione avviene a 14 anni nel caffè cittadino “La Torre di Belisario”, dove dopo il debutto è costretta a passare tra gli avventori con l’umiliante piattino. Tuttavia nel 1887 più per la sua radiosa bellezza più che per il canto è notata da Nino Cruciani che le offre una scrittura per il caffè di Piazza Esedra, la sua prima e grande occasione. Così inizia la sua sfolgorante carriera che la porta ad esibirsi in teatri che vedono esibirsi artisti affermati e di fama internazionali, la paga che riceve è interessante, ben 15 lire al giorno. Dalla voce gradevole e dotata di una grazia innata, è uno dei primi esempi di divismo, D’Annunzio in persona la definisce “massima incarnazione di Venere in terra”. I suoi cavalli di battaglia nelle esibizioni sono: La Ciociara, Funiculi-Funiculà e la Francesa. Diviene in breve una diva di primo piano della “Belle Époque” e i teatri più importanti se la contendono, abbandona la carriera di canzonettista per dedicarsi alla lirica. Sposato il principe russo Alessandro Bariatinskij, abbandona temporaneamente le scene e inizia con il consorte lunghi viaggi per tutto il vecchio continente. Questo matrimonio dura poco per volere dello zar che impone loro il divorzio, lei abbandona la Russia e riprende in mano la sua carriera artistica, Maddalena Mariani Masi diviene la sua insegnante di canto. Il nobile russo è cosi innamorato di lei da arrivarle a donare una collana di smeraldi che pur girata per ben tre volte introno al suo aggraziato collo, le ricade comunque sempre sul ventre. Dopo il divorzio, sposa una sua sosia e si da all’alcool per la disperazione, muore a quarant’anni dopo aver espresso il desiderio di essere sepolto a Firenze nella città più amata dalla sua Lina.
Così ritorna alle scene nella primavera del 1900 con la Bohème di Puccini al teatro napoletano di S. Carlo e la sua ascesa è inarrestabile. Le scritture le piovono letteralmente addosso, arriva ad esibirsi persino in America, al Metropolitan Opera House di New York, è consacrata “Kissing-Primadonna”.
Nel 1908 sposa R.E. Chandler, miliardario americano da cui divorzia appena otto giorni dopo il matrimonio e torna i Europa per esibirsi nei suoi teatri.
A Parigi nel 1912 sposa in terze nozze il tenore francese Luciano Pietro Muratore per dividerne le apparizioni fino al 1916, anno in cui conclude la sua carriera in Italia. Divorzia anche del terzo marito e abbandona le scene definitivamente nel 1926 ed apre un salone di bellezza che porta il suo nome a Parigi che amministra con successo fino al 1936, sposa Giovanni Campari, parente9 di Davide l’inventore del celebre aperitivo, e torna in Italia. Risiede in una lussuosa villa sulla Nomentana, rifiutando ogni scrittura per tornare a farla cantare, preferisce amministrare una sua tenuta a Rieti. Trasferitasi a Firenze in una sua villa a Fiesole, muore sotto un bombardamento il 7 febbraio 1944. È tumulata nella cappella di famiglia a Verano, assieme ai genitori.
Rimangono di lei vari brani incisi nel 1910 dalla Columbia , delle interpretazioni cinematografiche risalenti tra il 1914 al 1921 e un suo memoriale delle proprie esperienze artistiche, “Le mie verità”, edito nel 1936.
Aneddoti:
Se il bacio che dà al tenore Enrico Caruso al Metropolitan Opera House di New York in Fedora di U., non ha conseguenze degne di rilievo, lo stesso non si può dire per un’altra sua memorabile esibizione: Canta come protagonista della Bohème di Puccini anche al teatro Massimo di Palermo, ma viene sonoramente fischiata da una nutrita claque prezzolata da Donna Franca Florio a cui proprio non va giù che Lina sia l’amante impunita di Don Vincenzo Florio, legittimo marito di Donna Franca. La loro tresca, finisce quel giorno.
MARIA LUPICA
FONTI:
CAVALIERI, Lina in “Dizionario Biografico” (treccani.it);