Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera inviata da Aniello Borrelli, 88 anni, napoletano.
Il suo è un appello al recupero di Forte Vigliena, un edificio storico della città di Napoli,monumento nazionale, di cui rimangono oggi solo alcuni resti, ubicati nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in via Marina dei Gigli (ex stradone Vigliena).
La costruzione del fortilizio risale al 1702 (secondo altre fonti al 1706), ad opera del viceré Juan Manuel Fernández Pacheco, marchese di Villena, da cui prese il nome. L’importanza storica della fortezza è soprattutto legata ad un episodio che vide contrapposti i sostenitori della Repubblica Partenopea e le forze sanfediste del cardinale Ruffo, avvenuto il 13 giugno 1799.
E’ la vicenda a cui Borrelli fa riferimento nella lettera che segue.
Caro direttore,
le scrivo per rivisitare la storia di Forte Vigliena di Napoli, il luogo che reputo simbolicamente più bello del mondo, dove si svolse l’ultima battaglia a difesa della repubblica Partenopea.
Già nel 2007 assieme al Preside Benedetto Gravagnuolo dedicammo il concorso annuale per i laureandi a Forte Vigliena, anche con un bellissimo messaggio del Presidente Giorgio Napolitano. I trecento difensori del forte, comandati da Padre Toscani a difesa del forte e della repubblica Partenopea del 1799, si batterono da leoni, ma quando le sorti della battaglia volse al peggio, decisero di non arrendersi. Il Comandante Padre Toscani, nonostante fosse già ferito, riuscì a raggiungere la polveriera e a darle fuoco: saltarono in aria, assieme al comandante, circa la metà dei 300 difensori ed ad un numero ancora maggiore di forze assedianti.
Nel 1891 ad opera dei deputati democratici Villari e Imbriani i resti del forte furono dichiarati monumento nazionale. I resti del forte stanno là, diroccati ed abbandonati: una vera vergogna per tutti quelli che se ne devono occupare.
Qualche tentativo fatto in passato finì nel nulla.
Forse il forte era irrecuperabile in passato e tanto più lo è adesso a distanza di quasi 218 anni.
Penso che sia arrivato il tempo di togliere il vincolo di monumento nazionale e recuperare l’area promuovendo un Concorso per la costruzione sulla stessa area un monumento sacrario agli eroici difensori del forte, a tutti i caduti e tutti quelli, che con il ritorno dei Borbone, pagarono con la vita la loro appartenenza alla repubblica partenopea.
Io ho 88 anni e rivolgo un accorato appello al ministro Franceschini, al Sovraintendente ai monumenti e ai beni architettonici della città di Napoli, al Presidente della Regione Campania De Luca Vincenzo, al Sindaco della città di Napoli. Lasciare le cose così come stanno da 218 anni senza far niente nel disinteresse generale, significa continuare a trasformarlo in luogo della vergogna per la città.
Aniello Borrelli
Napoli