Ancora polemiche sul caso del di Davide Bifolco, il giovane 17enne uccido da un colpo di pistola sparato accidentalmente, secondo la ricostruzione dell’Arma, da un carabiniere. A scendere in campo è questa volta illegale della famiglia. Chiede che le indagini sulla morte del ragazzo non siano affidate ai carabinieri. Una mossa che farà sicuramente discutere.
In una nota, l’avvocato Fabio Anselmo ha dichiarato: “Noi non abbiamo verità precostituite o pregiudiziali. Noi abbiamo solo interesse dell’accertamento della verità dei fatti”. Riferendosi ai fatti avvenuti la notte tra il 4 e il 5 settembre scorsi, quando il ragazzo fu ferito mortalmente da un colpo di pistola esploso da un carabiniere, Anselmo ha rilevato: “Siamo stanchi, viceversa, di dover prendere atto del tenore delle cosiddette notizie da fonti ufficiali rispetto alle quali si rafforza – ha aggiunto il penalista – il nostro convincimento sul necessario rispetto dei dettami della Corte Europea dei diritti dell’uomo che impone a che le indagini vengano affidate a corpi o istituzioni indipendenti rispetto a quelli di appartenenza dei soggetti coinvolti dall’inchiesta”.