Questa volta Ggs (ex La Velialpol) non fa marcia indietro e licenzia 34 dei suoi 165 dipendenti, il 20% dell’intera forza-lavoro tra guardie giurate e amministrativi. La comunicazione relativa al licenziamento collettivo è stata inviata ai sindacati venerdì scorso tramite pec.
Le lettere di licenziamento sono già partite. Ma le organizzazioni sindacali rigettano la scelta dell’azienda, sostengono che le soluzione per evitare il “taglio” ci sarebbero e fanno sapere di aver già chiesto il 6 novembre scorso al prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta, un incontro urgente sulla vertenza.
E’ una vicenda che si trascina senza soluzioni da giugno scorso quando l’istituto di vigilanza con sede a Veglie ha avviato per la prima volta la procedura di mobilità per far fronte all’esubero di 40 unità «non più contenibile a causa del perdurare della crisi congiunturale e del continuo calo del fatturato». Una decisione arriva a poche settimane dall’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto alcuni degli ex proprietari dell’istituto di vigilanza che, all’epoca dei fatti, aveva un’altra denominazione.
Solo la mediazione dell’ex prefetto, Claudio Palomba, alla fine dell’agosto scorso, riuscì, a 24 ore dal licenziamento effettivo, a far tornare l’azienda sui suoi passi. I licenziamenti furono revocati in attesa di proposte e soluzioni che, però, fin qui non sono emerse o, per meglio dire, Ggs srl non ha inteso considerare.
Ma quali sarebbero le soluzioni che secondo le organizzazioni sindacali potrebbero salvare il posto alle 34 guardie giurate oggetto della procedura di licenziamento? «Alla luce delle novità legislative introdotte dall’articolo 25 del decreto “Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria” del 23 ottobre 2018 e della successiva circolare del Ministero del Lavoro del 29 ottobre 2018 n. 16, infatti – sostengono i segretari Mirko Moscaggiuri (Filcams Cgil), Carmela Tarantini (FisascatCisl), Piero Fioretti (Uiltucs-Uil) -, è possibile il ricorso al Contratto di solidarietà in deroga. In tal modo l’azienda, su impulso di queste organizzazioni sindacali, ha l’opportunità concreta di salvare 34 posti di lavoro e salvaguardare il futuro di altrettante famiglie». Ci sarebbe, dunque, per l’azienda la possibilità di accedere a un altro periodo di solidarietà. In casa Ggs il contratto di solidarietà vige dal 2013 ed è scaduto a ottobre scorso. La revoca dei licenziamenti richiesta e ottenuta dall’ex prefetto Palomba e dai sindacati ad agosto scorso si fondava proprio sulla possibilità che, nei mesi immediatamente successivi, il Governo avrebbe potuto, con provvedimenti ad hoc, garantire nuovi spazi di manovra alle aziende in situazione analoga a quella che patisce Ggs. La risposta attesa da Roma, ora, ci sarebbe ma per metterla in pratica occorrerebbe, soprattutto, la volontà aziendale che, al momento, pare non esserci.
«Noi – insistono i sindacalisti – abbiamo chiesto al prefetto Maria Teresa Cucinotta un incontro urgente per scongiurare l’invio delle lettere di licenziamento, che, però, purtroppo, l’azienda sta inviando in queste ore. È bene ricordare, infatti, che, muovendosi tempestivamente, è ancora possibile trovare un accordo entro i termini di scadenza del preavviso di licenziamento». I nodo Un organico di 165 unità ridotto del 20 per cento La proposta dei sindacati: solidarietà in deroga possibile