Politica interna
Governo, venti di crisi Marco Galluzzo racconta nel dettaglio sul Corriere della Sera la sequenza di scontri verbali e accuse reciproche tra Lega e 5 telle che hanno caratterizzato la giornata politica di ieri. Scrive: “Prima uno scambio di colpi bassi, roba da far tremare le gambe e far pensare che il governo era già pronto a cadere. Salvini e Di Maio hanno passato la giornata ad alzare lo scontro. Poi si è passati da «persa la fiducia» (Salvini) e «colpiti alle spalle» (Di Maio) a toni meno accesi come «il governo ha delle cose da fare, se si lavora insieme la soluzione si trova» e «no a strappi». La situazione resta però «deteriorata», come dice la Lega. Insomma: una tregua, non la pace”. A sua volta, Ugo Magri sulla Stampa scrive: “Con la tensione politica alle stelle, e il governo virtualmente in crisi, Matteo Salvini smentisce a tarda sera l’intenzione di salire al Colle: mossa che un tam-tam insistente aveva dato per certa, e che avrebbe spianato la strada a nuove elezioni subito dopo l’estate. «Non c’è nulla in programma», garantiscono Lega e Quirinale. Ma se non sarà oggi, il colloquio con Sergio Mattarella potrebbe aver luogo domani, poiché l’ora delle scelte irrevocabili è arrivata e, prima di mandare tutto all’aria, non c’è da stupirsi che Salvini voglia capire come si regolerebbe il capo dello Stato. Scioglierebbe le Camere per restituire la parola al popolo, […] oppure tenterebbe di far nascere qualche governo tecnico, balneare o di salute pubblica, magari appoggiato da Cinque stelle e Pd?”.
I commenti. Secondo molti commentatori, nonostante le tensioni tra i due partner di governo che sono esplose nella giornata di ieri, la prospettiva di una crisi di governo in tempi brevi non è affatto scontata. Stefano Folli, su Repubblica, ad esempio, coglie un elemento di novità nel ” parziale coinvolgimento istituzionale del presidente della Repubblica che ha diritto di sapere cosa sta succedendo. E non è escluso che egli agisca dietro le quinte per vedere se la tela lacerata può essere in qualche misura rammendata. Peraltro – aggiunge – se davvero la preoccupazione della Lega è l’ipotesi dell’intesa trasformista tra M5S e Pd, bisogna stare ai fatti concreti: quali che siano stati certi desideri segreti nelle ultime settimane, nessuno o quasi oggi ammette che esistano le condizioni per un simile accordo prima delle elezioni”. A sua volta, Massimo Franco, sul Corriere della Sera, rimarca come Salvini, al termine di una giornata di accese polemiche con i 5 Stelle, abbia alla fine “frenato”. Scrive: “Salvini ha frenato. Eppure aveva messo in campo la «sfiducia personale» con il suo omologo del Movimento, Luigi Di Maio, e attaccato Conte. Il motivo inconfessabile era ed è che Salvini si sente in trappola. Se non scarta, per lui comincerà un lungo logoramento. […] nell’esecutivo è cominciata una manovra spietata per ridimensionarlo. Sommando a questo le ombre dell’inchiesta sui rapporti tra Lega e faccendieri russi, si capisce che per lui una crisi sarebbe la scorciatoia per scrollarsi di dosso questi fantasmi; o almeno per affrontarli senza sentirsi dire che «non può» andare al voto perché ha le mani legate. Le sue esitazioni dicono che presto potrebbe ritrovarsi una rivolta perfino dentro la Lega. Ma evidentemente la sua tentazione di fare saltare il banco presenta incognite che alla fine lo hanno fermato”.
Economia e finanza
Debito pubblico, il monito di di Ursula von der Leyen Nell’intervista a un pool di giornali, Ursula von der Leyen, neopresidente della Commissione europea, interviene anche sui problemi legati all’alto debito pubblico italiano: «La Commissione che presiederò – spiega nell’intervista – monitorerà molto da vicino la situazione in Italia. Obiettivo comune è quello di investire nella crescita senza però contravvenire alle regole esistenti». Per la presidente le regole vanno rispettate ma anche sfruttate nella loro potenzialità. «Nel Patto di stabilità e crescita ci sono regole per un buon motivo – aggiunge – Queste regole devono essere mantenute ma c’è anche molta flessibilità nella struttura regolatoria che noi dovremmo utilizzare senza rompere le regole». Ricordando la flessibilità concessa dal 2015 a Roma, von der Leyen assicura: «Cercherò sempre un approccio aperto e costruttivo con l’Italia».
Mafia ed economia, la relazione della Dia Marco Ludovico evidenzia i tratti salienti della relazione della Dia (appena pubblicata) sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia. Scrive: “Le fette di mercato conquistate dalla criminalità organizzata ormai non si contano. Nella ricognizione della relazione Dia sul secondo semestre 2018 si possono individuare quasi trenta settori. Ci sono persino i servizi di scuolabus, i prodotti ortopedici e l’ingrosso di giocattoli. I mafiosi «sanno variare il ‘paniere’ dei propri investimenti». Con l’adozione ormai strategica di «modelli manageriali per la gestione delle risorse» i mafiosi investono soprattutto al Sud nei settori secondario e terziario. «C’è una mancanza di allarme sociale – denuncia la Dia – che sembra aver anestetizzato la coscienza collettiva». Aumenta la minaccia degli investimenti finanziari della criminalità organizzata al Nord: la Lombardia è in testa alla classifica nazionale delle operazione sospette (19.752 in un anno), più del triplo della Sicilia (6.151)”.
Politica estera
Unione Europea, l’intervista a Ursula von der Leyen Nella sua prima intervista concessa ai maggiori quotidiani europei, la neo Presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen mostra da subito quali saranno le coordinate del suo mandato: ascolto delle diverse posizioni dei singoli Paesi e volontà di non avvelenare il clima puntando il dito su questo o quello Stato membro. Sull’immigrazione dice: «Va da sé che le persone in mare debbano essere salvate, ma questo non significa che debbano arrivare automaticamente in Europa. Abbiamo bisogno di frontiere esterne sicure e di una comprensione comune del sistema di asilo di Dublino, in modo che Schengen funzioni, in modo che le frontiere interne possano rimanere aperte».La neo presidente della Commissione Ue spiega che è diritto di ciascuno Stato proporre i suoi commissari, ma è anche suo diritto «chiedere altri nomi qualora si ravvisino buone ragioni».E su i rapporti con la Russia, puntualizza: «La Russia è nostra vicina e resterà la nostra vicina. Ma il Cremlino non perdona alcuna debolezza, questo ci dice l’esperienza degli ultimi anni. L’Europa deve ripetere ancora e ancora: siamo disponibili al dialogo, ma da una posizione di forza. Ad esempio, quando si tratta di influenzare i social media, il modo migliore per scoprire e rendere pubbliche le cose è usare i mezzi migliori. Questa è la forza dei paesi liberi con la stampa libera».
Usa – Iran, sale la tensione nel Golfo L’unità statunitense Boxer, in navigazione, nel settore di Hormuz ha abbattuto un drone iraniano. È stato lo stesso Donald Trump ad annunciarlo.ll velivolo, secondo la versione americana, ha ignorato gli avvisi e si è avvicinato «in modo pericoloso» alla nave da assalto anfibio. A quel punto è scattata la risposta. Il presidente ha parlato di gesto di difesa auspicando che anche gli alleati partecipino alla tutela delle rotte marittime. L’appello della Casa Bianca, insieme al fuoco del Boxer, è arrivato poche ore dopo una nuova provocazione dei pasdaran. I guardiani della rivoluzione hanno annunciato di aver bloccato una petroliera degli Emirati. La Riah, con 12 marinai a bordo, era scomparsa dai radar nella giornata di domenica dopo aver lanciato un segnale d’emergenza.