Politica Interna
Salvini-Di Maio, ancora gelo sui rifiuti. Continua lo scontro sul rifiuti. Il premier Giuseppe Conte si schiera con il ministro Luigi Di Maio per il no a nuovi inceneritori da costruire in Campania. «Nel contratto non ci sono» ha spiegato il capo del governo. Provocando l’ira del ministro Matteo Salvini che non partecipa alla conferenza stampa di presentazione del piano per la Terra dei Fuochi: verranno inviati in Campania esercito e droni per controllare il territorio, insieme al potenziamento delle altre forze dell’ordine. Tutto era pronto per una riparatoria «foto di famiglia». Alle cinque della sera, nella Prefettura di Caserta, stava per scattare una carrellata di primi piani e di immagini edificanti, con i due litiganti seriali del governo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, finalmente sorridenti e uniti al capezzale della «terra dei fuochi». E invece il set è stato smontato improvvisamente e rovinosamente: Matteo Salvini ha fatto saltare tutto con un’improvvisa, inattesa defezione. L’appuntamento per i giornalisti era per le quattro del pomeriggio nella disadorna saletta dai muri giallini della Prefettura di Caserta. Certo l’evento da celebrare era poco più che simbolico – la firma di un Protocollo di intesa per tamponare i fuochi di questa terra martoriata – ma per enfatizzare il tutto, erano appositamente arrivati da Roma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vice-presidenti del Consiglio Matteo Salvini e Luigi Di Maio, oltre a un bel numero di ministri, tutti pentastellati. Ma quando è arrivato il momento di andare sul set, Salvini si è defilato, dicendo a Conte: «Stasera c’è una cena di gala al Quirinale, almeno io devo andare, scusami tu in conferenza stampa…».
Assalto hacker. Un attacco «non grave, ma gravissimo». Usa termini particolarmente allarmanti, l’uomo dei servizi segreti che è responsabile della sicurezza informatica d’Italia, Roberto Baldoni. La settimana scorsa c’è stato un attacco hacker che ha scosso le fondamenta dello Stato: violato mezzo milione di caselle di posta certificata, tra cui quelle di 98 mila dipendenti pubblici nei ministeri più delicati. Magistrati, prefetti, generali, ambasciatori. I loro segreti e la loro posta d’ufficio esposti alla merce di occhi avidi. Nel mirino gli uffici pubblici Oltre 3.000 gli uffici pubblici e privati coinvolti. La situazione è stata così seria, che alla mezzanotte del 13 novembre, il governo ha deciso di far spegnere per un giorno i server del ministero della Giustizia, condannando i tribunali civili (dove le cause procedono essenzialmente per via telematica) a 24 ore di blackout.
Politica Estera
Brexit. Parlando ieri alla conferenza annuale della Cbi, la Confindustria britannica, Theresa May ha inviato un messaggio chiaro al Paese: con la Brexit «non succederà più che cittadini della Ue possano saltare la fila e passare davanti a ingegneri da Sydney o sviluppatori di software di Nuova Delhi. Al posto di un sistema basato sulla provenienza delle persone, avremo un sistema costruito attorno ai talenti e alle capacità che una persona ha da offrire», ha spiegato la premier britannica. Con il suo discorso May si rivolgeva alla platea degli imprenditori ma in realtà era al suo partito che stava parlando. Facendo la voce grossa sull’immigrazione, tema che più di tutti a inciso sulla vittoria del Leave, la premier ha provato a compattare la parte meno radicale dei conservatori. E ancora: «Occorre rimanere calmi in questo momento critico», è l’appello di Michel Barnier, il negoziatore europeo per la Brexit, che non poteva arrivare più a proposito. Perché se fino a ieri sembrava che i problemi per l’accordo fra Londra e Bruxelles si trovassero tutti a Westminster, adesso si scopre che anche in Europa – dopo un primo via libera dei ministri degli Affari Europei, ieri – c’è il rischio di un ripensamento al fotofinish. A far saltare l’unanimità finora osservata dai 27 è la Spagna: che ha fatto sapere di avere delle riserve sul compromesso raggiunto perché non si sente garantita sulla questione di Gibilterra. La Rocca, come viene chiamata, è il territorio britannico all’estremo lembo della penisola iberica verso cui Madrid ha un’attenzione speciale: il governo spagnolo chiede di negoziarne il futuro direttamente con Londra e non vuole che vi si applichi l’accordo raggiunto a livello europeo.
TurkStream. Il TurkStream è quasi pronto. Erdogan e Putin hanno celebrato a Istanbul il completamento del tratto sottomarino del gasdotto che presto porterà in Turchia 31,5 miliardi di metri cubi di metano russo attraversando i fondali del Mar Nero per 930 chilometri. Le mire di Mosca non si fermano però di certo ad Ankara. Il TurkStream, che inizierà le prime forniture il prossimo anno, ha infatti un enorme valore strategico e il Cremlino vuole prolungarlo fino all’Europa meridionale in modo da aumentare la dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia e bypassare l’Ucraina, con cui è in pessimi rapporti. Ci riuscirà? Tutto dipende dalla sfida in corso tra Usa, Russia e Unione europea per il futuro economico e politico del Vecchio Continente. L’alternativa del Tap Putin ha promesso che il TurkStream «diverrà un elemento importante della sicurezza energetica europea».
Economia e Finanza
BTp, partenza al rallentatore. Debutto sottotono per il BTp italiano nostante il tasso (1,45%) più allettante: nella prima giornata, dedicata agli investitori retail, la raccolta si ferma a 481 milioni; a maggio il primo giorno vennero collocati 2,3 miliardi. Lo spread BTp-Bund sui decennali ieri è salito a 324 punti, tasso a 3,61%. Il dato è piuttosto deludente se si considera che il primo giorno del precedente collocamento (maggio) è terminato con una raccolta per 2,3 miliardi. Siamo lontani anni luce dai massimi toccati in occasione della quinta edizione (novembre 2013) quando la prima seduta si chiuse con richieste per 16,84 miliardi. Nel complesso il dato di ieri è il se Le tensioni. Fiammata dei rendimenti dei titoli di Stato: lo spread con il Bund si impenna a 324 punti in attesa dell’esito della partita con l’Ue condo peggiore della storia del BTp Italia per trovare un debutto più arido bisogna tornare al giugno 2012 quando fu collocato il secondo BTp Italia nel pieno della tensione politica sull’Italia con lo spread BTp-Bund che volava oltre i 5oo punti.
Bilancio zona euro. La proposta franco-tedesca di un bilancio della zona euro ha suscitato ieri a Bruxelles il consenso di numerosi ministri delle Finanze in una riunione tutta dedicata al progetto di riforma dell’unione monetaria che i capi di Stato e di governo dell’Unione dovrebbero fare proprio nel summit di metà dicembre. Molti dei temi provocano nervosismo in Italia, tanto più durante un braccio di ferro sulla Finanziaria 2019 che potrebbe sfociare in una procedura per debito eccessivo. In una conferenza stampa alla fine della riunione, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ha parlato di «buon progresso» nelle discussioni, che hanno riguardato nello specifico il completamento dell’unione bancaria, la riforma del Meccanismo europeo di Stabilità (Esm), e l’idea di un bilancio della zona euro che dovrebbe avere compiti di stabilizzazione finanziaria così come di promozione della Ricerca e Sviluppo.