Politica interna
Tina Anselmi: E’ morta ieri Tina Anselmi all’età di 89 anni, la prima donna ministro dell’Italia. Anselmi fu deputata dal 1968 al 1992 per Democrazia Cristiana. Tra le sue maggiori conquiste vi fu il varo della legge di “parità di trattamento tra uomini e donne” durante la sua carica di ministro del Lavoro e la partecipazione, nel 1978, all’istituzione del Servizio sanitario nazionale. Oltre a questo si ricorda la guida della commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2, la loggia massonica che legava politici e imprenditori del Paese. Anselmi ne assunse la guida nel 1981 e interrogò 198 persone, producendo centinaia di migliaia di documenti.
Referendum: Un nuovo endorsement per il Sì, questa volta proveniente dalla Germania, ha scatenato polemiche nella campagna referendaria. Secondo il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière “approvare un simile cambiamento è una decisione coraggiosa” e porterà “all’Italia un futuro migliore”. Il M5S si è scagliato contro la dichiarazione, considerata “l’ennesima grave ingerenza negli affari interni di un altro Paese”, con anche Renato Brunetta (FI) molto critico verso le parole del ministro della Germania. Oggi potrebbe inoltre arrivare la decisione del Tribunale di Milano sul ricorso avanzato da Valerio Onida e dalla professoressa Barbara Randazzo. Il giudice Loreta Dorigo dovrà esprimersi se il quesito referendario non dovrà essere spacchettato in più parti, dato che secondo Onida e Randazzo riguarda dieci modifiche. Nel caso in cui la decisione venga rimandata alla Corte costituzionale il referendum potrebbe essere spostato nel 2017.
Politica estera
Mosul: L’esercito iracheno è ufficialmente entrato nella città di Mosul, roccaforte dell’Isis. Le truppe di Bagdad sono penetrate nel sobborgo di Gogjali, avanzando con facilità grazie al supporto dei raid aerei e dell’artiglieria che spianava la strada. Entro fine giornata è stato raggiunto l’obiettivo della conquista di una stazione tv e di una vecchia torre con ripetitori. Contemporaneamente un’altra truppa avanzava da sud, fermandosi però nel sobborgo di Karama. I militari hanno incontrato infatti strade bloccate e mine piazzate che hanno reso più difficile l’avanzata. Probabile che lo scenario dei prossimi giorni sarà questo, con difficoltà a causa dell’asserragliamento da parte dell’Isis. Il premier iracheno Haider al-Abadi è però sicuro che il conto alla rovescia sia iniziato. L’Isis “non ha scelta, o la resa o la morte”, ed è destinata a essere circondata dalle truppe irachene. E’ quasi certo che i jihadisti sceglieranno la seconda opzione, probabilmente avvalendosi di un numero molto alto di persone come scudi umani, sull’ordine delle migliaia secondo l’intelligence irachena.
Stati Uniti: Il recupero di Donald Trump nei confronti dell’avversaria era iniziato prima dello scandalo delle email, ma la decisione dell’Fbi ha sicuramente contribuito a imprimere un’accelerazione alla risalita del repubblicano. Al momento le medie dei sondaggi confermano un vantaggio per Clinton di 3 o 4 punti, ma alcune rilevazioni danno Trump in vantaggio di un punto. Martedì 8 novembre non si voterà però solo per il presidente ma anche per rinnovare la Camera e un terzo del Senato. Ecco perché i sogni di gloria dei democratici potrebbero trasformarsi in un incubo, con il posto di presidente minacciato e le camere in mano ai repubblicani. Basterebbe anche solo un senatore di vantaggio per rendere concrete le minacce di “crisi costituzionale”, come ha detto Trump. Hillary Clinton, in caso di vittoria, potrebbe riceve una sorta di amnistia da Obama per alleggerire il peso delle accuse subite. Ma non ci sarebbe soluzione in caso di maggioranza repubblicana al Senato, dove gli eletti dell’Elefantino potrebbero rendere la ipotetica presidenza di Clinton problematica con continui pressing nei confronti dell’ex Segretario di stato.
Economia e Finanza
Spread: I rendimenti sui Btp a 10 anni hanno toccato ieri il valore più alto degli ultimi dodici mesi, con l’1,76%. Al fenomeno hanno contribuito le imminenti decisioni della Fed sul probabile rialzo dei tassi, di cui Janet Yellen parlerà oggi, e il ritorno al segno più dell’inflazione nell’eurozona (+0,5% a ottobre). La tendenza alla crescita ha quindi coinvolto tutti i titoli di stato ma per quanto riguarda quelli italiani vi è stato un inusuale incremento dello spread rispetto ai Bund tedeschi, ieri a quota 158. Le spiegazioni sono dovute ai dati sotto le aspettative della ripresa economica italiana rispetto ad altri Stati, a cui si sono aggiunti i recenti sondaggi sul referendum che danno il No in vantaggio. Se la riforma non passasse sarebbe infatti molto alta la probabilità di instabilità politica con conseguente sfiducia degli investitori nei confronti dell’Italia. A contribuire ulteriormente alla risalita dello spread vi sono le questioni bancarie italiane, con Mps e Unicredit attesa a un imminente e rischioso aumento di capitale: soprattutto se quello di Mps dovesse fallire, costringerebbe lo stato italiano a un intervento pubblico con ulteriori ricadute sui conti statali.
Legge di bilancio: I conti in vista della manovra parlano di 14,7 miliardi recuperati da tagli (3,2 mld), maggiori entrate (7,3 mld) e decreto fiscale (4,26 mld). A questi si aggiungono i circa 12 mld di maggior deficit utilizzato portando il totale delle coperture a 26,7 miliardi di euro. Si conferma invece rilevante il peso della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia fiscali, tra cui la crescita dell’Iva nel 2017: l’effetto prodotto porta a un negativo di 9,35 mld del saldo tra maggiori e minori entrate. Le maggiori entrate si fermano infatti a 7,29 miliardi mentre le minori entrate arrivano a 16,6 mld con 15,1 di questi assorbiti dallo stop all’Iva. La legge di bilancio comincerà oggi il suo iter in Commissione alla Camera.