Politica interna
Pd per il Sì: Durante la manifestazione odierna in piazza del Popolo organizzata dal Pd sono attesi 50mila partecipanti. Solo la sindaca di Lampedusa Nicolini e quello di Milano Sala interverranno in quanto personalità politici, con la maggior parte dello spazio dedicato alle storie di rappresentanti della società civile e normali cittadini. L’eccezione sarà riservata per Renzi che chiuderà con il suo discorso la manifestazione. Ma il Pd si presenterà diviso con l’assenza di peso di Cuperlo, ultimamente considerato il mediatore, e di tutta la parte Dem. Le ragioni derivano dal mancato accordo sull’Italicum, che la minoranza voleva modificare prima del referendum ma che finora non è stato tra le priorità dei renziani. Lo ha ribadito il vice presidente Pd Guerini, affermando che “non c’è ragione per avere fretta” e sottolineando che per ora non si tratta sul ballottaggio previsto dalla nuova legge elettorale. Il fronte del No risponderà all’iniziativa del Pd organizzando centinaia di manifestazioni in tutta Italia e preparandosi all’importante incontro del 3 novembre all’Università di Pisa, dove Carlo Smuraglia (Anpi) e Susanna Camusso (Cgil) si confronteranno per il No.
Statuto M5S: Non è stato raggiunto il quorum per rendere valida l’adozione del nuovo statuto del M5S. La soglia minima di voti per modifiche prevista dal codice civile per le associazioni non riconosciute è infatti il 75% degli iscritti e tra gli attivisti grillini si è espresso il 64,5%, pari a 87mila voti. Numeri comunque importanti per Beppe Grillo che ha esultato parlando di “record mondiale di partecipanti a una votazione online per una forza politica”. Sull’onda dell’entusiasmo il leader del Movimento ha così annunciato che non saranno “processi, burocrazie, codici e codicilli” a fermare la modifica e che quindi il nuovo “Non Statuto” verrà adottato comunque. Tra le novità più importanti c’è l’introduzione di un collegio di probiviri per affiancare Grillo nel giudizio sugli espulsi. Il Pd ha però giudicato il mancato quorum come un fallimento, giudizi a cui si è accodato Lorenzo Borré, legale di alcuni degli espulsi dal M5S, che ha fatto sapere della possibilità di impugnare il nuovo “Non Statuto” e di lanciare “una class action” contro il M5S.
Terremoto: Continua lo stato d’allarme nelle zone colpite dal sisma e a rischio. A Visso è stata emessa un’ordinanza di sgombero che vieta la circolazione nel paese mentre a Ussita, Fabriano e Preci i sindaci hanno delineato una “zona rossa”. Nel frattempo si cercano soluzioni per ospitare tutti gli sfollati, con edifici pubblici o carrozze dei treni messi a disposizione. Secondo le ultime stime sono circa 3000 le strutture che dovranno essere restaurate o addirittura ricostruite, prolungando di molto quindi il ritorno all’abitazione per molti cittadini. Chi ha la casa inagibile non dovrà comunque pagare né bollette né rate del mutuo, mentre chi deciderà di affittare casa avrà a disposizione un contributo mensile per attutire le spese d’affitto.
Politica estera
Stati Uniti: Scoppia una nuova bomba mediatica nella campagna presidenziale, molto vicina alla conclusione. Tra dieci giorni si potrà misurare infatti la decisione dell’Fbi di riaprire l’indagine su Hillary Clinton e sul suo uso di un server privato per gestire email di Stato. Molto probabile che la questione donerà nuovo slancio a Donald Trump, che ha commentato gaudente “forse finalmente sarà fatta giustizia”. Dopo un anno e mezzo l’Fbi aveva deciso di chiudere l’indagine sul caso senza incriminare nessuno. Avendo ricevuto notizia dell’esistenza di nuove informazioni sul caso, il direttore Comey ha ritenuto necessario però riaprire l’inchiesta nonostante l’Fbi non sappia valutare l’importanza del materiale e non sia possibile “prevedere quanto tempo servirà per completare il lavoro”. Le nuove mail sono state trovate sul cellulare di Anthony Weiner, ex marito di Huma Abedin, assistente di Clinton che aveva lasciato Weiner dopo uno scandalo legato a messaggi a sfondo sessuale da lui inviati a una minorenne.
Migranti: Due anime dell’Ue a confronto: in un dibattito a distanza Renzi e Orban, premier ungherese, hanno detto la loro sul tema scottante dei migranti e della relativa accoglienza. Orban, promotore di un referendum non convalidato per chiudere le frontiere nazionali, ha definito il premier italiano “nervoso” a causa di un “deficit che aumenta” e dell’”arrivo in massa di migranti che l’Europa gli accolla, con spese ingenti”. Renzi ha negato la crescita del deficit italiano e ha invitato l’Ue a far onorare gli impegni sull’accoglienza dei profughi a tutti gli Stati membri, altrimenti sarà costretto a mettere “il veto su un bilancio che non contempli uguali oneri e onori”. In un’ipotesi simile i fondi comunitari per l’Ungheria e per gli altri paesi dell’Est ostili ai profughi salterebbero. Nonostante la sua opposizione alla ricollocazione, Orban ha rivendicato la spesa di 500 milioni “per la difesa dei confini con la costruzione della barriera e i pattugliamenti permanenti”. Secondo il premier ungherese, gli accorgimenti promossi aiuterebbero non solo l’Europa ma tutti gli Stati minacciato dall’invasione migratoria.
Economia e Finanza
Moscovici/Padoan: Qualche ora dopo l’invio della risposta italiana alla lettere Ue, ieri a Bratislava Padoan e Moscovici si sono resi protagonisti di un incontro faccia a faccia. Il ministro italiano ha continuato con la linea di moderata contestazione, sottolineando che “le regole vanno rispettate, ma a volte sono chiaramente disegnate male, vanno migliorate”. Il confronto si è rivelato comunque “costruttivo e positivo” per entrambe le parti “ma non risolutivo” per Moscovici che ha comunque detto di essere “fiducioso sul fatto che si troverà sempre una soluzione con l’Italia sui migranti”. Secondo il Commissario Ue l’Italia è un paese importante per l’Unione, essendo “membro fondatore e terza potenza economica dell’euro” e guidata da Renzi, un “europeista impegnato”. Moscovici ha inoltre riconosciuto che “l’Italia sta producendo un bene pubblico per gli altri fronteggiando l’afflusso di rifugiati”. La legge di bilancio non dovrebbe quindi essere bocciata il 31 ottobre, inaugurando una trattativa in cui l’Ue starebbe cercando vie tecniche per venire incontro a Roma, chiedendo comunque qualche sacrificio. Il percorso potrebbe però trovare ostacoli, ad esempio nel ministro tedesco Schauble, convinto che “la Commissione è diventata politica e questo rende più difficile imporre il rispetto delle regole”. Secondo il Finanzminister l’Esm, il fondo salva-stati, dovrebbe assumere i compiti di verifica dei conti, così da approcciarsi all’analisi in modo puramente tecnico.
Legge di Bilancio/Fisco: E’ spuntata una novità nel disegno di legge di Bilancio trasmesso ieri al Quirinale. Questa prevede una tassa fissa di 100mila euro l’anno indipendentemente dal reddito per gli stranieri che decideranno di trasferire la loro residenza in Italia. Non sarà comunque un obbligo aderire alla tassa ma sarà una scelta che si dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate. Qualora fosse fatta domanda, la persona trasferita dovrà impegnarsi a rimanere residente in Italia per 9 anni i quali, una volta scaduti, porteranno a pagare tasse normalmente. L’importo dovrà essere pagato in una soluzione unica. La norma potrebbe essere stata proposta per far fronte alla possibile fuga dalla Gran Bretagna dopo la Brexit, anche se riguarderà solo le persone fisiche e non le aziende. Altra novità relativa al Fisco sarà la possibilità di ricevere via sms comunicazioni riguardo richieste di pagamento, rimborsi e scadenze.