Politica interna
Renzi-Merkel: Ieri incontro bilaterale tra gli esecutivi di Italia e Germania a Maranello nella sede della Ferrari . A ricevere Renzi e Merkel c`erano il presidente di Fca John Elkann, l`amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne, il figlio di Enzo Ferrari, Piero, il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia e il suo corrispondente tedesco Ulrich Grillo. La Cancelliera ha preannunciato un possibile accordo sulla flessibilità che preveda di tenere i costi per la prevenzione delle calamità naturali fuori dal Patto di Stabilità e ha promesso aiuti ai terremotati (la Germania finanzierà la ricostruzione di una scuola distrutta). I lavori sono stati interrotti nel pomeriggio per l`incontro con alcuni volontari intervenuti nel sisma del Centro Italia. Terremoto a parte, il tema di maggior rilievo affrontato da Renzi e da Merkel è stato quello dell`immigrazione: entrambi hanno assicurato l`impegno a lavorare assieme per i rimpatri di chi non ha diritto d`asilo e per interventi diretti a sostegno delle economie dei Paesi da cui i migranti fuggono. Quello che i giornali mettono in rilievo è il parziale cambiamento di rotta di Berlino sul tema: persistono i dubbi dei tedeschi sui nostri conti pubblici ma prevale la necessità politica di aiutare un interlocutore politico fondamentale per la stabilità dell’Ue.
Centrodestra: Questa sera l`ex candidato sindaco di Milano Stefano Parisi riunirà i suoi sostenitori per preparare la due giorni del 16 e 17 settembre. Che è la convention vera e propria, da lui fortemente voluta e da Silvio Berlusconi sostenuta. L`aspettativa è alta anche perché Parisi, che organizza il suo evento in proprio, ha ricevuto dal Cavaliere l`incarico di svolgere una “due diligence” su Forza Italia, una “ristrutturazione” del partito i cui contorni sono ancora da conoscere ma che certamente allarma molto i quadri azzurri consolidati. Sempre oggi alle 14 nel carcere romano di Rebibbia prenderà invece il via il 40esimo congresso straordinario del Partito Radicale che durerà fino a sabato 3 settembre: si preannuncia un confronto tra le due anime del partito, da una parte i fedelissimi del leader storico Pannella da poco scomparso e dall’altra i giovani legati alla Bonino, con il timore di una scissione all’orizzonte.
Politica estera
Brasile: Il Senato brasiliano ha detto sì all`impeachment della presidente Dilma Rousseff, eletta nel 2014 e ieri definitivamente destituita. All`ex-presidente della Repubblica è stata, però, concessa la possibilità di ricoprire incarichi pubblici nei prossimi 8 anni. La Roussef ha annunciato che farà ricorso contro i “poteri corrotti” che l’anno destituita. Michel Temer, nominato ad interim in primavera, ha giurato come nuovo presidente e ottiene dunque la legittimazione costituzionale. E intanto il Paese pare avviato verso una pericolosa crisi.
Spagna: Il leader socialista Pedro Sànchez ha affondato ieri ogni speranza del premier incaricato Mariano Rajoy: il primo voto di fiducia per il leader conservatore si è concluso con 170 sì e 180 no (serviva la maggioranza assoluta di 176). Domani gli basterebbe la maggioranza semplice, con l`astensione di almeno 11 deputati di opposizione oltre all’appoggio di Ciudadanos. Ma, salvo sorprese, il via libera non arriverà e così, dopo l`ennesima fumata nera, la Spagna si avvia quasi inevitabilmente verso nuove elezioni a dicembre e sarà il terzo appello alle urne in un anno.
Economia e finanza
Ripresa: Un`Italia ferma, in attesa, con le famiglie timorose di spendere e le imprese indecise sul da farsi. È questa la fotografia economica che scatta l`Istat alla ripresa di settembre. Fermo il livello generale dei prezzi, che per i primi sette mesi del 2016 si arresta sullo zero, anche se a luglio l`indice che misura la discesa è andato un po` meglio. Anche il mercato del lavoro, a parte alcuni aggiustamenti, rimane sostanzialmente immutato nella composizione. Va bene per i dipendenti over 50, un po` meno per le donne, va male, anzi malissimo per i giovani: ben due punti percentuali persi sul mese precedente. Domani l’Istat fornirà il dato finale sulla crescita nel secondo trimestre e Renzi si aspetta che venga confermata la tendenza alla crescita, anche se solo in termini di decimali. Di certo il governo, di fronte a dati così poco incoraggianti sul mercato del lavoro, pensa di rivedere la strategia abbandonando il bonus assunzioni e puntando decisamente sulla produttività.
Apple-Ue: Lo scontro tra Washington e Bruxelles non si placa. L`ultimo affondo arriva dal segretario al Tesoro statunitense Jack Lew, all`indomani della decisione europea che impone a Apple di versare 13 miliardi di euro di tasse arretrate a Dublino, considerando alla stregua di aiuti di Stato le condizioni fiscali praticate in Irlanda alla società di Cupertino. Le autorità europee sembrano avere nel mirino le aziende americane, afferma senza mezzi termini Lew, che definisce il provvedimento di Bruxelles un`iniziativa “iniqua” che crea “incertezza” economica. “Il nostro timore con la decisione della Commissione europea” spiega inoltre il segretario del Tesoro “è che si stia usando la teoria degli aiuti di Stato per definire le norme sulle tasse. E che lo si stia facendo in modo retroattivo e da prevaricare le autorità nazionali». Bruxelles non commenta e si limita a definirsi «non preoccupata» dagli attacchi.