La maggior parte dei quotidiani italiani ha scelto di parlare dello smog – “Smog, caldo e siccità: dicembre da record”, titola la Stampa – e di cosa hanno deciso di fare i comuni delle principali città italiane: a Milano il 28, 29 e 30 dicembre ci sarà il blocco del traffico dalle 10 di mattina fino alle 16, a Roma si circolerà invece a targhe alterne, il 28 e il 29 dalle 10 alle 16. I principali quotidiani italiani parlano anche di “allerta terrorismo” nelle capitali europee: la Repubblica ha intervistato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni che ha parlato di Siria, Iraq, Libia e Stato Islamico. I principali giornali sportivi italiani si occupano invece soprattutto di calcio mercato: la sessione invernale comincerà il 4 gennaio.
Politica interna
Emergenza smog – Gli alti livelli di inquinanti che da giorni soffocano Milano, Roma e altre città italiane stanno provocando tensioni politiche tra i vari livelli di governo e ieri anche Matteo Salvini è entrato a gamba tesa nel dibattito, commentando il blocco deciso da Giuliano Pisapia nel capoluogo lombardo per i primi tre giorni della settimana: “Non risolve i problemi dell’aria, che fa schifo, e disturba solo chi vorrebbe lavorare”, il commento del segretario della Lega Nord. Intanto il governatore Maroni ha formato un tavolo con i sindaci lombardi per coordinare le iniziative nella Pianura Padana ed evitare che il procedere in ordine sparso vanifichi gli sforzi. A Roma invece il commissario Tronca ha optato per una due giorni a targhe alterne, ma il sistema dei trasporti capitolino è stato investito da un’ondata di polemiche per il comportamento delle municipalizzate durante il giorno di Natale. A sorpresa metropolitane e mezzi di superficie hanno cessato il servizio per buona parte della giornata, costringendo i romani a utilizzare l’automobile proprio in piena emergenza smog.
Matteo Renzi – Dopo le recenti frizioni con l’Unione europea, dal caso salvabanche alla bocciatura del salvataggio dell’Ilva, Palazzo Chigi starebbe lavorando per organizzare un incontro con Angela Merkel, presa di mira proprio da Matteo Renzi nell’ultimo Consiglio europeo. Da fonti vicine al premier trapela che, pur senza “nulla togliere ai rapporti personali con la Merkel”, il momento è giudicato propizio per promuovere una svolta nelle politiche comunitarie, ancora “basate troppo sul rigore e poco sulla crescita”. Insomma, per Renzi “l’Italia non vuole essere l’anti-Germania, ma è fondamentale irrobustire la presenza italiana nel dibattito europeo. Fatte le riforme in casa, ora ci facciamo sentire”.
Amministrative – In un’intervista su Repubblica, il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini apre a Sel e alla neonata Sinistra italiana in vista della tornata amministrativa di primavera. Guerini parla di “grave strappo”, in riferimento alla creatura nata a sinistra del Pd, ma assicura che l’intenzione è di lavorare per evitare ulteriori rotture e tenere insieme una coalizione di centrosinistra alle urne. Un esempio concreto è quello di Cagliari, dove Massimo Zedda di Sel “si ripresenterà e il Pd lo sosterrà”. 
Politica estera
Terrorismo – I servizi austriaci hanno diffuso un allarme terrorismo dopo aver ricevuto “da un’intelligence amica” una segnalazione circa possibili attacchi a Capodanno in luoghi affollati in diverse capitali europee. Gli 007 austriaci sarebbero venuti in possesso di una lista di nomi sospetti, ma i controlli non hanno fatto scattare nessuna operazione di polizia, mentre in Italia Alfano si mostra prudente: “Valutiamo ogni segnalazione ma non ci faremo paralizzare”. Intanto dopo sette mesi di silenzio il leader dell’Isis, Abu akr al-Baghdadi, è tornato a farsi sentire con un audio messaggio. Il Califfo ha negato che la violenta offensiva aerea in corso in Siria e Iraq stia indebolendo lo Stato islamico, che anzi si starebbe rafforzando. Intervistato da Repubblica, il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è di diverso avviso: “L’Is proverà a colpire ancora ma sul campo sta perdendo”, mentre proprio ieri un missile russo piovuto sulla periferia Est di Damasco ha causato la morte di Zharoun Alloush, leader della guerriglia siriana anti Assad ma anche anti Isis. Infine nel suo discorso al-Baghdadi ha lanciato un monito inquietante all’indirizzo di Israele: “Ci stiamo avvicinando, il castigo sarà duro, la Palestina sarà la vostra tomba”.       
Filippine – Duecento affiliati al gruppo islamista Bangsamoro hanno assaltato alla vigilia di Natale un villaggio nella provincia di Maguindanao. Nel corso di otto differenti raid i guerriglieri hanno ucciso nove contadini cattolici che lavoravano nelle risaie. Il Bangsamoro, giudicato vicino all’Isis, è una formazione radicale nata da una costola del Moro Islamic Liberation Front dopo la firma a inizio 2014 di un accordo di pace tra lo stesso Milf, il principale movimento ribelle dell’isola di Mindanao, e il governo di Manila. E ieri sono arrivate anche le parole di Papa Francesco, che ha invitato a pregare “per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti”.
Economia e finanza
Salvabanche – I cda delle quattro banche salvate dal Governo hanno chiarito con una nota congiunta che eventuali azioni legali di azionisti e obbligazionisti volte al recupero degli investimenti non potranno essere dirette contro le cosiddette good bank. E a risarcire non potranno essere nemmeno i veicoli caricati delle sofferenze, ma soltanto i vecchi istituti messi in liquidazione coatta. Queste ultime però non hanno più capitale e anche per questa ragione il Tesoro starebbe pensando di aumentare le risorse del Fondo di solidarietà, oggi limitate a 100 milioni di euro a fronte di obbligazioni subordinate in circolazione per 800 milioni. Il prossimo passo rimane comunque il decreto governativo che chiarirà i criteri per ottenere i rimborsi; poi l’Anac, l’Autorità anticorruzione di Cantone, passerà in rassegna caso per caso, valutando il diritto o meno al ristoro e la sua l’entità.
Fisco – Secondo uno studio di Unimpresa la pressione fiscale si manterrà pressoché invariata da qui al 2018, attorno al 43%, a causa delle clausole pronte a scattare per il 2017 e il 2018, che determineranno maggiori tasse per oltre 54 miliardi. In particolare il rapporto evidenzia l’opportunità di sterilizzare, già dalla manovra finanziaria dell’anno venturo, il previsto aumento dell’Iva ordinaria, dal 22 al 25%, e di quella agevolata dal 10 al 13%.