Quella di Stefano CUCCHI fu una ‘morte improvvisa ed inaspettata per epilessia in un uomo con patologia epilettica pluriennale, in trattamento con farmaci’. Nessun nesso con le lesioni riscontrate sul corpo del giovane. Per il collegio di periti del gip di Roma e’ l’ipotesi piu’ attendibile per spiegare il decesso del giovane, il 22 ottobre 2009, una settimana dopo l’arresto per droga. Replica Ilaria CUCCHI: ‘Mori’ per le fratture, non di epilessia’. Nell’inchiesta bis sono indagati 5 carabinieri.
Politica interna
M5S – Nel giorno del settimo compleanno del Movimento, celebrato con un post sul blog e festeggiato alla Camera dei Deputati, Beppe Grillo ha incontrato i parlamentari per dettare la linea in vista del caldissimo percorso che porterà al voto referendario. Il leader avrebbe chiesto di rimanere compatti perché gli avversari “da qui al referendum useranno ogni trucco”. Grillo ha inoltre manifestato la volontà di tornare alle cinque stelle originarie: acqua, trasporti, connettività, sviluppo e ambiente. Gli appelli del comico genovese non sarebbero però stati accolti con favore da tutti, con una fronda di “ribelli” che avrebbe chiesto meno ingerenze da parte della Casaleggio Associati e una maggiore democrazia all’interno del Movimento.
Renzi – Prosegue l’attivismo mediatico del premier, ieri ospite di un’intervista a Radio Capital durante la quale si è detto “pronto a discutere su tutto” e con tutti (D’Alema, Grillo, Berlusconi) ma ha anche specificato che “la mia priorità è governare”. Renzi è tornato sull’accusa di autoritarismo associata da Zagrebelsky alla riforma costituzionale, rivendicando la totale assenza di “derive fascistoidi” e affermando che in realtà “non c’è in ballo la democrazia ma la burocrazia”. Il segretario Pd ha confermato la strategia sull’Italicum, ribadendo la disponibilità all’ascolto per cominciare un eventuale percorso di modifica. Nell’opposizione la risposta più convinta è arrivata da Renato Brunetta che ha incluso tra gli alleati di Renzi e del Sì “le banche, le agenzie di rating, Marchionne, Alfano e Verdini” e che ha parlato di “festa di liberazione” e di “un nuovo 25 aprile” riferendosi al 4 dicembre e alla sperata sconfitta del premier al referendum.
Politica estera
Stati Uniti – Annunciata come la “madre di tutte le sorprese, che metterà fine alla campagna presidenziale”, la serie di rivelazioni di Jullian Assange su Hillary Clinton si pensava potesse essere diffusa in occasione del decimo compleanno di Wikileaks ma a fine giornata gli utenti sono rimasti a bocca asciutta. Assange ha comunque dichiarato a Fox News che le indiscrezioni arriveranno al ritmo di una a settimana e che faranno riferimento “alla campagna elettorale, sotto angolature inattese e interessanti”. La giornata è stata comunque scossa dalla notizia che Yahoo avrebbe fornito alla National Security Agency o all’Fbi centinaia di milioni di email, riportando l’attenzione sullo spinoso tema della privacy e dei servizi internet dopo il caso “Snowden”.
Siria – Non passa giorno senza che la tensione tra Usa e Russia registri crescite preoccupanti, tanto da concretizzare i timori sul passaggio da una guerra fredda a una guerra calda. Dopo la rottura della tregua, Putin ha rafforzato le sue difese in Siria portando dal territorio nazionale un avanzato complesso antiaereo. Il presidente russo lunedì ha manifestato la possibilità di riaprire i dialoghi solo se Washington rispetterà una serie di condizioni dure da digerire: compensazione per i danni subiti dalla Russia per le sanzioni Usa, abbandono dei contingenti militari americani nei Paesi ex sovietici entrati nella Nato, abolizione delle sanzioni contro esponenti del governo russo. E’ praticamente impossibile che gli Stati Uniti accetteranno le proposte di Mosca, che nel frattempo ha rotto un altro accordo di disarmo che prevedeva lo smaltimento di 34 tonnellate di plutonio militare.
Economia e Finanza
Def – Padoan ha commentato in Parlamento le perplessità espresse ieri da Bankitalia e Upb su Def e crescita nel 2017, parlando dell’1% di crescita Pil come di un “obiettivo realizzabile”. I dubbi maggiori erano stati sollevati per la forte discrepanza tra quadro tendenziale di crescita, che pone l’Italia a un +0.6% nel 2017, e crescita dell’1% del Pil dopo la manovra. Il ministro dell’Economia ha dichiarato che questa previsione “non è una scommessa” e ha annunciato “sorprese positive”, ammettendo comunque che i conti in un contesto simile portano all’incertezza perché “i moltiplicatori sono difficili da stimare”. La discussione continuerà nei prossimi giorni, ma i tempi stringono, dato che il governo dovrà inviare il 15 settembre la legge di Bilancio a Bruxelles mentre il 20 la manovra dovrà essere approvata. In giornata intanto sono arrivate altre informazioni negative sui conti, con l’Fmi che ha limato le previsioni di luglio di crescita per il 2017, scendendo di uno 0,1%. Secondo le nuove stime l’Italia avrà un incremento nel prossimo anno dello 0,9%.
Bce – E’ bastata l’indiscrezione di un possibile rallentamento nell’acquisto di titoli pubblici da parte della Bce per sollecitare i mercati. Le voci, diffuse da Bloomberg ma prontamente smentite da Francoforte, sostengono che la banca guidata da Mario Draghi potrebbe scendere dagli attuali 80 miliardi di acquisti mensili a un valore di 10 miliardi. Il presidente della Bce aveva lasciato intendere durante le ultime dichiarazioni che il Quantitative Easing sarebbe durato almeno fino a marzo 2017, ma questi rumors potrebbero essere letti come l’inizio di un’apertura verso i cosiddetti “falchi”, gli Stati convinti che i tassi bassi stiano danneggiando le economie nazionali.