Politica interna
Governo – Matteo Renzi non trattiene l’entusiasmo per il lavoro del suo esecutivo, e con un tweet annuncia che “per la prima volta sarà messa nelle tasche degli italiani una significativa quantità di denaro”. Il presidente del Consiglio vuole assolutamente approvare oggi il provvedimento per tagliare le tasse sul lavoro. L’intervento dovrebbe concentrarsi sui lavoratori dipendenti a basso reddito attraverso un aumento delle detrazioni Irpef. Il taglio delle tasse, a regime, dovrebbe valere 10 miliardi l’anno e quest’anno, visto che il beneficio non si spalmerà su 12 mesi, basterà meno. Le imprese, che hanno fatto fino all’ultimo pressione per ottenere che i 10 miliardi fossero destinati a tagliare l’Irap, non hanno trovato una sponda nel governo. Gli industriali invece beneficeranno di uno snellimento della burocrazia e incentivi alle assunzioni, insieme a un disegno di legge che sblocca altre tranche di debiti della Pubblica amministrazione verso le aziende fornitrici.
Italicum – Sulla legge elettorale l’asse Renzi-Berlusconi regge anche se con qualche scricchiolio sul tema delle preferenze. Una questione che verrà riproposta al Senato dopo il quasi scivolone di ieri alla Camera. Il voto finale dell’aula di Montecitorio, comunque, è slittato a questa mattina dopo la vana corsa contro il tempo per varare il testo in seduta notturna. E così ieri pomeriggio mezzo governo precettato in Aula alla fine ha salvato la “maggioranza delle riforme” siglata al Nazareno dal Pd e da Forza Italia: sull’abile emendamento di Gregorio Gitti (Popolari), che mirava a ripristinare la doppia preferenza sfruttando l’argomento caldo della parità di genere, il premier non ha perso la faccia per soli 20 voti di scarto.
Renzi – Le manovre dietro la riforma elettorale? Per Renzi si tratta di un modo per cercare di indebolire la sua immagine sia all’interno del suo partito che presso gli alleati. Il premier ne è convinto, ed è per questo motivo che ieri mattina ha convocato i deputati al Nazareno, per richiamarli al rispetto degli “impegni presi” in Direzione. Renzi ha spiegato ai suoi: “Si è cercato di fare un’operazione politica per dire che io non controllavo il Pd. Usando il voto segreto qualcuno ha tentato di prendersi la rivincita sulle primarie”. Il riferimento è all’area bersaniana. Ma nonostante i franchi tiratori abbiano mandato in scena il solito copione delle divisioni interne al Pd, “l’importante è che la riforma della legge elettorale vada, che approdi al Senato. Una volta lì potremo anche migliorarla, se vi sarà accordo, ma potremo farlo da posizioni di forza perché abbiamo dimostrato che nonostante la dialettica interna, siamo in grado di presentarci compatti agli appuntamenti importanti”.
Berlusconi – I fedelissimi del Cavaliere sono pronti a giurare che i pensieri del leader di Forza Italia vanno tutti alla pena che dovrà scontare dal 10 aprile: “A lui interessa solo quella scadenza, non pensa ad altro, non parla di altro, realmente. È angosciato, prostrato, ha un pensiero fisso e nulla sembra distoglierlo”. Non sono solo i probabili arresti domiciliari a inquietare Berlusconi, ma anche l’affidamento ai servizi sociali: un’”umiliazione” nei confronti di “un uomo che ha dato e dimostrato tantissimo in tutti i campi, nell’impresa, nel calcio, nella politica al livello massimo mondiale”. Per gestire i prossimi passaggi è possibile che Berlusconi qualche nomina nel partito a breve la faccia. Oggi tornerà a Roma da Arcore e vedrà Verdini, il trionfatore della partita sulla legge elettorale, e non è escluso che si arriverà in settimana al varo dello stra-annunciato ufficio di Presidenza e di un comitato che lo presieda.
Politica estera
Crimea – La Crimea vota la secessione da Kiev. La Camera approva per settantotto voti su ottantuno. Poche righe di mozione che muovono le cancellerie del mondo: “La Repubblica di Crimea sarà uno Stato democratico, laico e multinazionale, che s’impegnerà a mantenere la pace” … “la Crimea si rivolgerà alla Federazione russa per esservi ammessa sulla base d’un accordo intergovernativo adeguato, nel ruolo di nuovo soggetto della Federazione”. Sergei Lavrov, ministro degli Esteri putiniano sottolinea la legittimità della decisione presa dai deputati: è giusto “rispettare la volontà del popolo”. Critica Angela Merkel che commenta: “Questa è un’annessione”. Oggi la cancelliera tedesca vedrà i polacchi, che insieme ai baltici sono fra i più decisi nel volere una reazione forte dell’Ue.
Turchia – In Turchia è scattata “la protesta del pane”, con decine di persone che appoggiano per terra il pezzo appena acquistato in negozio e rimangono a fianco in silenzio. Così la Turchia ha manifestato il dolore di un Paese intero per la morte di Berkin Elvan, il ragazzo di 15 anni ferito durante la repressione di Gezi park, a Istanbul, mentre andava a comprare il pane per la madre e rimasto in come 9 mesi. Quando ieri mattina il giovane è spirato, un’ondata di rabbia ha scosso decine di città grandi e piccole, dal Mar Egeo fino al Mar Nero. Due gli slogan della protesta: “Berkin è immortale” e “Erdogan assassino”.
Economia e Finanza
Padoan – Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, presente al summit dei ministri finanziari europei, ha colto l’occasione per ribadire quanto anticipato lunedì sera in conferenza stampa: sarebbe un errore non cogliere il risultato del massiccio sforzo di consolidamento fiscale che ha interessato buona parte dei Paesi europei. Ora che i conti pubblici presentano margini di sostenibilità più ampi rispetto alla situazione pre-crisi, è giunto il momento di porre il tema centrale della crescita e del sostegno all’occupazione al centro del dibattito politico in sede europea.
Visco – Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è intervenuto ieri per ricordare che la priorità delle priorità per l’Italia è ritrovare la strada di uno sviluppo stabile e che questa strada passa per una scommessa importante su istruzione e innovazione.