Politica Interna
Italicum: il premier si tira fuori dalla disputa sulla legge elettorale, ma lo fa lanciando una sfida al Parlamento. “Non vi è alcun veto da parte mia, io non me ne occupo più, ma se qualcuno ha i numeri la cambi”. Nel corso di una conferenza stampa a margine del vertice Nato di Varsavia Renzi, usando toni assai concilianti, fa segnare un cambio di passo nella strategia comunicativa della campagna referendaria; non è più tempo di personalizzazione del voto, anche se resta chiaro che in caso di vittoria del No “tutto passerebbe nelle mani del Capo dello Stato”. Le dimissioni in caso di insuccesso restano sempre sul tavolo, ma il seguito adesso appare tutto da scrivere. Si spacchettino pure i referendum, se la Cassazione e la Corte Costituzionale lo riterranno, “l’importante è che il dibattito sia sul merito della consultazione”, chiosa Renzi. Ma contro la frammentazione del quesito referendario si alza subito il muro delle opposizioni, da Forza Italia al M5s.
Unioni civili: per celebrare le prime unioni civili mancava il decreto attuativo, da ieri una bozza è all’esame del Consiglio di Stato, considerando i tempi tecnici per la registrazione dell’atto si può ritenere che tra qualche settimana i sindaci di tutta Italia potranno registrare le prime unioni tra persone dello stesso sesso. Si tratta senza dubbio di un passo epocale, rimarcato anche dal presidente del Consiglio Renzi, che ha confermato che i tempi per l’efficacia del decreto attuativo saranno rapidi; la curatrice del progetto di legge, Monica Cirinnà, ha detto che l’annuncio di Renzi “conferma che gli impegni del governo vengono rispettati e che la stagione dei diritti è una realtà”.
Politica Estera
Stati Uniti: cresce la tensione in America, non si placano, dopo la strage di Dallas, le proteste e gli scontri fra polizia ed afroamericani. A Houston è stato ucciso un uomo di colore, che secondo le forze dell’ordine era armato, ma si è ancora in attesa di poter vedere le immagini della body-camera che i due poliziotti, che hanno assicurato di essere stati minacciati con una pistola dall’uomo, indossavano. Il presidente Obama ha deciso di tornare a Washington, lasciando in anticipo il vertice Nato di Varsavia, ed ha usato parole misurate e pacate per esprimere indignazione e rabbia ma allo stesso tempo speranza e solidarietà. Il presidente sarà a Dallas, dove troverà una città in stato di choc; da ogni parte degli Stati Uniti è arrivata gente per deporre fiori su una macchina blu della polizia, posteggiata davanti alla sede e diventata una sorta di monumento ai cinque agenti uccisi.
Vertice Nato: una chiara indicazione esce dal vertice chiusosi ieri sera a Varsavia, quella che per la prima volta, pur tra contraddizioni e differenze, l’Alleanza ha cercato e in qualche modo trovato una posizione strategica globale. Acquisita le decisione di rafforzare militarmente il fianco Est, per rassicurare gli alleati polacchi e baltici, la Nato ha rivolto il suo sguardo ai pericoli posti dal terrorismo, dalle minacce ibride, dalle pressioni migratorie, facendo sua un’agenda di impegni ambiziosa e proiettata a 360 gradi. Snodo centrale il rafforzamento del sostegno ai Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, la decisione più significativa in questo senso è il prolungamento fino al 2020 della missione in Afghanistan, che vede l’Italia in prima linea. Il nostro Paese resterà con Germania e Turchia alla guida dell’operazione, possibilmente mantenendo l’attuale livello di presenza di 950 militari.
Economia e Finanza
Europa-Banche: le lunghe e complesse trattative comunitarie sul futuro del sistema bancario italiano appaiono vicine ad una stretta finale, fosse solo per l‘urgenza di trovare una intesa in un contesto finanziario molto delicato. Domani e dopo si svolgerà una due giorni di riunione dei ministri delle Finanze, cha sarà occasione per il nostro Governo e per la Commissione europea di valutare la posizione dei partners e valutare i margini negoziali di ciascuno. Da Varsavia il premier Renzi si è voluto dimostrare ottimista sull’esito delle discussioni in corso ormai da settimane, “l’obiettivo è evitare problemi agli italiani e ai correntisti”, ha detto nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo “c’è il pieno supporto degli altri partner europei, ne ho parlato anche con Jean-Claude Juncker”. Il nodo resta sempre quello della sospensione del contributo di azionisti e obbligazionisti dalla ricapitalizzazione degli istituti, chiesto dall’Italia in un contesto molto delicato, ma per il quale la Commissione si è detta disponibile a trovare un accomodamento per gli investitori non istituzionali.
Npl: sono più di 50 i miliardi di crediti deteriorati lordi pronti a finire sul mercato nell’arco dei prossimi mesi. Operazioni studiate, a volte anche annunciate ma finora in gran parte incompiute, perché occorre costruire portafogli omogenei, definire l’impianto di operazioni comunque complesse, valutare le controparti migliori. Appare certo che quando il mercato si metterà in moto potrà assumere dimensioni decisamente rilevanti, sono due le partite che possono avere un effetto dirompente, una quella di Monte dei Paschi che potrebbe arrivare a cedere fino a 26,6 miliardi di Npl, l’altra quella dei crediti deteriorati in pancia alla Rev, la bad bank che ha ricevuto in dote gli 8,5 miliardi delle quattro banche salvate, ai quali si è aggiunto un altro miliardo smobilitato dalle quattro good bank.