Politica interna
Riforme – Per tutta la giornata ha dominato il muro contro muro tra Forza Italia e il Pd sulle riforme, con l’incognita su fino a che punto i forzisti avrebbero tirato la corda a costo di far saltare il tavolo. Poi a tarda sera una telefonata tra Renzi e Berlusconi sembra aver sbloccato la situazione: il chiarimento dovrebbe garantire almeno il passaggio in prima lettura al Senato per poi apportare eventuali correttivi al testo in seconda battuta alla Camera. Vincente la linea dura del premier (andremo avanti anche da soli) che, anche nei contatti tra Verdini e i ”pontieri” incaricati di mediare, ha fatto passare la linea del no ai ricatti agitando lo spauracchio delle urne
Politica estera
Ucraina – Riesplodono le tensioni nell’Est dell’Ucraina. Attivisti filo-russi hanno assaltato le sedi del potere locale in divere regioni. La situazione più critica a Donetsk, dove uomini armati hanno il controllo da 24 ore del consiglio municipale e hanno proclamato una “repubblica indipendente” che vuole unirsi alla Russia attraverso un referendum. Si riaffacciano i rischi di secessione sul modello Crimea, mentre Kiev denuncia pubblicamente la destabilizzazione a opera di Mosca, che passa anche attraverso le pressioni economiche: l’Ucraina non ha pagato arretrati per 2,2 miliardi di dollari e ora, scaduto l’ultimatum, Gazprom potrebbe interrompere il flusso del gas
Elezioni in India – Il destino dei due fucilieri della marina in attesa di giudizio si intreccia sempre più con le elezioni in corso in India. Chi sperava in un appoggio da parte di Sonia Gandhi dovrà ricredersi: suo figlio Rahul è candidato premier e Sonia, attuale presidente del partito del Congresso oggi al governo, cerca di tenersi lontana da tutto ciò che ha a che fare con l’Italia per accreditare un’immagine di “indiana” a 360 gradi, atteggiamento utile a livello di propaganda politica. In pratica la sua presenza è uno dei maggiori ostacoli a una soluzione concordata del caso, tanto che paradossalmente c’è chi si augura una vittoria del nazionalista indù Narendra Modì, con il quale si potrebbe forse trattare più facilmente per la liberazione dei due italiani
Ior – Il Papa approva la proposta di riforma presentatagli dal cardinale George Pell, lo Ior non sarà soppresso ma rilanciato e continuerà a svolgere la sua attività finanziaria nell’interesse della Chiesa
Economia e Finanza
Le misure del governo – Oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe chiudere sul Documento di economia e finanza; si annuncia una terapia d’urto con tagli per 6 miliardi (tetto agli stipendi dei manager pubblici, soppressione enti inutili, sforbiciate agli acquisti di beni e servizi della P.a., privatizzazioni). L’obiettivo è ridurre l’Irpef a carico dei lavoratori dipendenti: si tratta dei famosi 80 euro mensili in più in busta paga promessi da Renzi.
Da registrare piccoli attriti tra Renzi e Padoan sul tema delle nomine ai vertici aziendali, in primis Eni ed Enel; il ministro dell’economia sosterrebbe candidati targati Letta-D’Alema mentre Renzi vorrebbe maggiore discontinuità
Bce – Il piano da mille miliardi da spendere nell’acquisto di bond, cui aveva accennato Draghi nei giorni scorsi, resta per il momento una semplice ipotesi, dato che all’interno dell’eurotower non c’è identità di vedute su tali misure straordinarie. Tale indecisione ha smorzato gli entusiasmi degli investitori e ieri le Borse hanno registrato un arretramento (Milano -0,84%).
Ancora ieri Draghi ha ribadito che per sbloccare la ripresa europea i governi devono andare avanti con le riforme del mercato del lavoro e con i tagli alla pesa pubblica