Politica Interna
Parisi: “Tocca all’area moderata stabilire la rotta, e tocca ai moderati riconsegnare a quest’area la sua centralità e il suo primato”. Appare chiara la traccia politica e culturale del progetto liberal-popolare di Stefano Parisi, che si intesta l’idea, “un’idea di governo, non minoritaria” ed assegna a Berlusconi “l’input di modernizzatore”, perché è il Cavaliere che sta spingendo per il cambiamento, in modo da recuperare almeno una parte di quei dieci milioni di voti persi dal centrodestra. Per riuscirci, dice Parisi nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, “serve una linea alternativa al centrosinistra e competitiva con il M5S” e dunque una politica nuova, con una classe dirigente onesta e di qualità che si muova dentro processi decisionali più trasparenti”. Parisi esclude che nel perimetro moderato ci sia spazio per modelli lepenisti, ed invita la Lega a chiedersi se veramente voglia governare a fianco dell’ala più moderata, condividendo i contenuti, che sono poi quello che conta.
Opere pubbliche: Renzi lancia il suo messaggio all’Europa ed alla sua vecchia bandiera dell’austerità da una galleria dove ieri ha inaugurato l’asse portante di una infrastruttura che dovrebbe migliorare i collegamenti viari tra Marche ed Umbria. “Basta con la cultura folle dell’austerity” che “è stata una follia economica, culturale, sociale e politica che ci ha fatto ridurre da 40 a 20 miliardi gli investimenti pubblici”. Le parole di Renzi arrivano in una settimana fitta di appuntamenti per le infrastrutture e precedono di poche ore il Consiglio dei Ministri che ieri ha licenziato anche il regolamento taglia tempi per gli investimenti strategici. L’opera pubblica è un messaggio al Paese, dice ancora Renzi, si fanno, si smette di rinviare, si sbloccano opere per sbloccare la nazione.
Politica Estera
Merkel: dopo le tragedie dei giorni scorsi e le critiche per non essersi recata sul luogo degli attacchi, la cancelliera tedesca ha anticipato la conferenza stampa estiva che di solito tiene al rientro dalle ferie, ma non ha ceduto di un millimetro ai toni marziali degli alleati bavaresi e all’isteria dell’opposizione di destra sul tema degli immigrati. “E’ una sfida storica, ma in questi 11 mesi abbiamo fatto tanto e ce la faremo” ha ripetuto ieri citando la Costituzione e la Convenzione di Ginevra a difesa del comandamento dell’obbligo di accoglienza per chi scappa da guerre e persecuzioni, che non può essere emendato neanche in circostanza come queste. “La dignità degli uomini è intoccabile” ha detto ieri la Merkel in conferenza stampa, aggiungendo “le mie decisioni sono sempre improntate ai miei valori”.
Clinton: la candidata democratica alla Casa Bianca ha accettato ieri la nomination, diventando la prima donna a competere nella contesa di novembre per la presidenza degli Stati Uniti. Un altro straordinario passo in avanti della democrazia in America, non meno storico e periodizzante di quello che nel 2008 portò Barack Obama ad essere il primo candidato, e poi il primo presidente, afroamericano. A frantumare definitivamente il “tetto di cristallo” della parità di genere non è però una principessa venuta dal nulla, ma la Grande Dame di una dinastia che nel bene e nel male ha segnato la politica degli Stati Uniti negli ultimi 25 anni. Pare questa la vera sfida da vincere per Hillary, ancora prima di quella con Trump, quella di essere percepita allo stesso tempo come preparata, brillante e sicura ma anche distante, calcolatrice e inaffidabile.
Economia e Finanza
Stress Test: stasera alle 22 l’Eba comunicherà gli esiti dei test condotti sulle principali 53 banche europee, una prova sotto sforzo prospettica, teorica e senza automatiche richieste di ricapitalizzazione da parte della Vigilanza, ma dalla quale i mercati trarranno comunque le loro conclusioni. Questo spiega la decisione dei regulators di pubblicare le pagelle a borse ormai chiuse ed alla vigilia del week end, ma ciò non toglie che lunedì si vedrà la reazione delle piazze finanziarie, che potrebbe essere nuova fonte di stress. Non si tratterà di una pagella di immediata lettura, visto che l’Eba svelerà circa 20mila dati, ma l’attenzione si concentrerà su otto cifre per ogni banca, il coefficiente di Common Equity tier al 2016 e al 2018 nello scenario base e in quello avverso. In quest’ultimo valore sta la sfida sotto sforzo, poiché l’Eba ha peggiorato le previsioni macroeconomiche della Commissione europea introducendo ulteriori elementi di disturbo.
Statali: più soldi per i contratti del pubblico impiego, i 300 milioni di euro stanziati nell’ultima legge di Stabilità sono una cifra più che simbolica, ma è chiaro che deve essere premiato solo chi lavora, mentre il dipendente che fa il furbo va punito. Questo il pensiero di Matteo Renzi al termine di un altro Consiglio di ministri sulla riforma della Pubblica Amministrazione, nel quale ha confermato quanto si era ipotizzato nelle ultime settimane, e cioè che il governo metterà sul piatto altre risorse per l’aumento di stipendio degli statali. “Da 7 anni i dipendenti pubblici non hanno un aumento di stipendio, occorre riaprire la fase contrattuale”