Politica interna

 

Roma – Il dato più rilevante delle primarie romane del Pd è stata la scarsa affluenza ai gazebo. Hanno votato poco più di 40mila persone, contro le 100mila del 2013. Vince la sfida Roberto Giachetti, il vicepresidente della Camera sostenuto da Matteo Renzi, che surclassa Roberto Morassut: in base ai primi risultati di ieri sera Giachetti si è attestato al 64%, arrivando a superare in alcune zone il 70%. Morassut ammette la sconfitta: “Giachetti ha vinto e lo sosterrò da subito come candidato unitario della coalizione”. Giachetti dovrà ora ricompattare un centrosinistra in fermento per via del dato sull’affluenza, a partire da Sel e Si per arrivare alla minoranza Pd, che continua ad accarezzare l’idea di un listone rosso con Ignazio Marino o con Massimo Bray.

 

Napoli – Valeria Valente ha battuto Antonio Bassolino nelle primarie del centrosinistra a Napoli. Distanti gli altri due candidati: Antonio Marfella e Marco Sarracino. Ieri la competizione è stata caratterizzata da un serrato testa a testa che ha visto trionfare Valeria Valente con il 47% delle preferenze contro il 45% di Antonio Bassolino. Valente si sente “investita di una grande responsabilità” e sottolinea che “Napoli ha scelto di guardare avanti con una nuova classe dirigente”.

 

Politica estera

 

Libia – Il premier Matteo Renzi ha dichiarato che l’Italia “non farà alcun intervento unilaterale” in Libia. Renzi risponde così a chi, sul fronte interno, manifesta perplessità su un’accelerazione del nostro eventuale impegno militare sul territorio libico. Ma anche a coloro (soprattutto americani e francesi) che spingono per avviare una missione a guida italiana. Il premier aggiunge che “quando si parla di guerra bisognerebbe andarci in punta di piedi” … “l’Italia farà la sua parte, ma la prima cosa da fare è che a Tripoli ci sia un governo solido, anzi solidissimo”, che abbia la possibilità di chiedere alla comunità internazionale “un intervento” senza che l’Italia “rifaccia gli errori del passato”.

 

Libia/2 – Un altro intoppo rallenta il rientro in patria delle salme di Salvatore Failla e Fausto Piano, i due italiani uccisi nella sparatoria di Sabrata contro l’Is: manca infatti un aereo per il trasporto a Tripoli. Il ministro degli Esteri di Tripoli, Aly Abuzaakouk rassicura: “Ho parlato anche io col procuratore generale, farò di tutto per far capire ai miei colleghi che appena terminate le procedure legali le salme devono essere immediatamente restituite all’Italia”.

 

Migranti – Oggi i leader europei si incontreranno a Bruxelles per discutere del problema dei migranti. Il ruolo di Ankara è centrale per risolvere la questione: la Turchia deve accettare di diventare l’approdo per un trasferimento su larga scala di rifugiati arrivati in Grecia e oltre. L’Europa chiede poi alla Turchia di ridurre in modo drastico il flusso degli arrivi e di stringere al massimo la presa sui trafficanti di uomini.

 

Economia e finanza

 

Bce – La Banca dei regolamenti internazionali si esprime sul turbolento avvio del 2016, foriero di “una delle peggiori crisi dei mercati finanziari dal 2008”, e lancia l’allarme: “Quelli che vediamo potrebbero non essere fulmini isolati, ma i segnali di una tempesta vicina, che si sta preparando da molto tempo”. La Bri analizza le cause delle turbolenze attuali: inizialmente il rallentamento dell’economia cinese e la vulnerabilità delle economie emergenti, poi le preoccupazioni sul rallentamento della crescita e l’ulteriore crollo dei prezzi del petrolio. Secondo Paolo Borio, il capo del dipartimento monetario della Bri, alla radice di tutto ci sarebbe la continua crescita del debito in relazione al prodotto interno lordo, anche a causa del rallentamento della produttività. A questo punto lo spazio di manovra si restringe, le misure strutturali latitano, soprattutto “malgrado condizioni monetarie eccezionalmente espansive, la crescita nelle principali aree è stata deludente e l’inflazione è rimasta ostinatamente bassa”. Gli operatori di mercato hanno perso fiducia, forse per la prima volta, nell’azione curativa delle banche centrali. Questo il quadro nel quale si attende la decisione che la Bce dovrà prendere giovedì 10 sul Quantitative easing. Gli analisti scommettono su un taglio anche minimo dei tassi di deposito e un aumento negli acquisti dei titoli di Stato.

 

Banche – Ieri Matteo Renzi, nel corso di un’intervista su Canale 5, ha ripetuto che “chi è stato truffato avrà i soldi fino all’ultimo centesimo”. Ancora una volta il premier rassicura i risparmiatori delle quattro banche salvate (CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti), ma il decreto ministeriale sugli indennizzi non ha visto ancora la luce. Il testo si è arenato a Palazzo Chigi, in attesa di quella che il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, ha definito “una scelta politica”: occorre cioè decidere i criteri per separare i “truffati” da chi voleva “speculare”, e non merita il rimborso. Zanetti sottolinea la necessità di accelerare i tempi, “perché solo verificando in profondità si può accertare la verità e restituire fiducia ai cittadini”.