Politica interna

Pdl: si fa sempre più concreta l’ipotesi di una scissione nel partito, il solco tra falchi e colombe si va allargando e Berlusconi ha deciso di anticipare al 16 novembre il Consiglio nazionale in cui chiederà ai “suoi” ministri di uscire dal governo. Ma i lealisti sembrano intenzionati a disertare l’incontro, come ha detto Cicchitto osservando che nella settimana che separa dal 16 novembre “c’è tutto il tempo per riflettere e per decidere”, e rispondono alla richiesta del Cavaliere con le parole del ministro per le Riforme costituzionali Quagliariello: ”Noi non ci dimettiamo”. A lavorare per un ammorbidimento delle rispettive posizioni hanno provveduto Gasparri e Matteoli fra i falchi, Lupi e la De Girolamo per le colombe, ma le maggiori chance per una pur difficile mediazione restano nelle mani di Berlusconi, che ieri sera ha avuto un ennesimo faccia a faccia con Alfano.

Letta: la visita di Stato del presidente del Consiglio in Irlanda passerà forse inosservata al grande pubblico per i contenuti, ma verrà ricordata per un elemento di colore. Letta ed il premier irlandese Enda Kenny hanno discusso di unione bancaria, del prossimo semestre di presidenza italiana della Ue, del risiko di nomine che l’anno prossimo coinvolgerà le prime cariche di Bruxelles. Poi, nel corso di un’intervista rilasciata dal nostro presidente del Consiglio ad un giornalista dell’Irish Time, l’affermazione del capo del Governo italiano in risposta alla domanda su cosa pensassero di lui le cancellerie europee: “Che ho tirato fuori gli attributi”. Una battuta che il quotidiano irlandese traduce in “balls of steel”, definizione che Letta si sarebbe guadagnato a livello internazionale dopo la vittoria in Senato sul voto di fiducia il 2 ottobre scorso.  

Renzi – Pd: il sindaco di Firenze attacca sul caso Cancellieri, accusando Epifani di aver commesso un errore nello schierarsi a difesa della ministro della Giustizia, che invece avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni “per rendere un servizio al Paese”. Invece “Lei le dimissioni non le ha date, e Letta non gliele ha chieste”. Renzi torna dunque a mettere nel mirino il governo in carica, che risulta oggettivamente indebolito dalle dichiarazioni rilasciate a Servizio Pubblico dal candidato alla segreteria del Pd. “Votare presto non sarebbe una catastrofe” dice Renzi, “anche se credo che non avverrà”. Non si placa intanto il caos relativo ai tesseramenti, lo stop auspicato lunedì da Epifani passa adesso per la direzione del Partito, con Cuperlo e Renzi d’accordo ma Civati e Pittella contrari, o meglio d’accordo ma solo alla condizione che vengano prese sanzioni per chi ha imbrogliato.        

Politica estera

Iran: secondo il ministro degli Esteri Mohammad Zarif un accordo sul nucleare sarebbe possibile entro una settimana, anche se la strada per arrivare all’intesa appare molto stretta. La nuova tornata di colloqui tra Iran ed i rappresentanti di Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania è stata accompagnata da segnali incoraggianti, con le parti “disposte a compiere un primo passo”, valutazione, questa, espressa dalla delegazione iraniana che ha un chiaro mandato di arrivare ad un risultato. Obiettivo finale la creazione di una cornice temporale di 6 mesi durante i quali l’Iran dovrebbe sospendere l’arricchimento dell’uranio al 20%, limitare l’attività delle centrifughe per l’arricchimento e fermare i lavori per il reattore atomico di Arak; in cambio verrebbero alleggerite le sanzioni che hanno messo in ginocchio l’economia del Paese mediorientale. Ovviamente si attendono gesti verificabili da parte di Teheran e non tutti credono alla buona fede dei mullah, in primis Israele che ha invitato i Grandi a stare in guardia perché “qualsiasi compromesso sul nucleare iraniano rappresenterebbe un errore storico”.

Marò: “Mi auguro che Staffan de Mistura possa dare buone notizie sul caso alla Camera il 13 novembre”. Quello del ministro degli esteri non è l’annuncio di una svolta definitiva per i due fucilieri trattenuti in India, ma un nuovo passo dovrebbe però essere stato compiuto. L’affermazione della Bonino nel corso di un videoforum di Repubblica Tv in cui il ministro risponde alle domande dei lettori sui principali dossier internazionali.  

Putin – Vaticano: il presidente russo incontrerà Papa Francesco lunedì 25 novembre, nel pomeriggio. Putin ha richiesto di essere ricevuto in Vaticano anticipando il suo arrivo nel nostro paese per il vertice intergovernativo fra Italia e Russia; nello stesso giorno previsto anche un incontro al Quirinale. Nell’agenda dell’incontro con il Pontefice prevedibile vi sia la situazione dei cristiani in Medio Oriente, verso i quali la Russia mostra molta attenzione, ma al di là dei risvolti diplomatici e della geopolitica l’incontro tra il Papa argentino ed il premier russo potrebbe avere conseguenze nei rapporti tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa russa.

Economia e Finanza

Bce: il presidente Mario Draghi sorprende i mercati annunciando il taglio di un quarto di punto del tasso di riferimento; il costo del denaro scende così allo 0,25%, minimo storico. Il numero uno della Bce ha annunciato che “i tassi di interesse resteranno al livello attuale o più basso per un protratto periodo di tempo” considerato che nell’Eurozona la ripresa è fragile e non omogenea ed anche l’inflazione resterà bassa a lungo. La Bce ha inoltre prolungato le misure di concessione della liquidità illimitata fino a luglio 2015, quindi fino a dopo l’analisi dei bilanci delle banche e degli stress test, lasciando ancora aperta la porta ad ulteriori provvedimenti espansivi. La decisione dell’Eurotower ha però colto di sorpresa i mercati che si attendevano un ribasso del costo del denaro soltanto a partire da dicembre; dopo un’ondata di euforia contagiosa i listini hanno ricominciato a perdere terreno per chiudere tutti in negativo, con Milano maglia nera a -2,07%. Immediato l’impatto sui cambi, con il dollaro che è crollato ad 1,33 contro l’euro.

Imu: per far quadrare i conti e recuperare i 2,4 miliardi necessari per cancellare la seconda rata dell’imposta sugli immobili, in scadenza il 16 dicembre, l’ipotesi più gettonata dal Tesoro è quella di un aumento degli acconti Ires e Irap di fine novembre per tutte le società e di un maxi acconto fino al 116% per le banche; non solo, l’aumento degli acconti delle imposte per Spa, Srl ed enti commerciali potrebbe essere replicato anche nel 2014. Questo intervento con valenza biennale garantirebbe le risorse necessarie a coprire la riduzione di gettito che verrebbe prodotta dai maxi-anticipi di Ires e Irap in arrivo. In ogni caso tutte le opzioni ipotizzate dai tecnici dell’Economia si fondano su un mix di interventi fiscali, metodo in linea con i criteri fissati dall’Europa che richiedono coperture certe di natura fiscale in caso di mancati incassi tributari. Sul tappeto rimane ancora la possibilità di ricorrere a tagli di spesa magari solo per trovare la quadratura del cerchio per le coperture.