Politica interna
Matteo Renzi: Ospite del forum organizzato dal Messaggero, Matteo Renzi ha spiegato che “ci sono motivi per votare Sì indipendentemente da ciò che si dice all’estero” e che “non si vota sullo spread” ma sui contenuti della riforma. La domanda su cosa succederà dopo il 4 dicembre viene invece dribblata da Renzi, perché “la mia priorità da qui a venerdì notte, è quella di andare il più possibile a spiegare con chiarezza quali sono i punti del Sì e perché è utile per l’Italia e per i nostri figli”. Il premier riconosce di aver “parlato sin troppo di me in questa campagna” e ci tiene a precisare che i voti per il Sì arriveranno anche da schieramenti di opposizione del governo. Sulla questione della modifica dell’Italicum Renzi ha spiegato che non è stato possibile cambiare prima il sistema elettorale perché “era tecnicamente impossibile” e ha chiarito che il voto sulla riforma costituzionale non ha nulla a che fare con il congresso del Pd, di cui “discuteremo il giorno dopo il referendum”. Il politico fiorentino fa inoltre sapere che il capitolo europeo è uno di quelli che più gli sta a cuore (“il punto vero è che adoro l’Europa”), motivando che la vittoria del Sì gli permetterebbe di avere più spazio politico per difendere gli interessi dell’Italia sui temi delicati dell’immigrazione (per cui proporrà al Parlamento italiano il veto del bilancio europeo) e della crescita.
M5S: Si sta creando una divisione tra garantisti e giustizialisti all’interno del M5S in seguito agli ultimi eventi. Il caso di Palermo in particolare ha creato una frattura tra chi dice che la sospensione decisa dai probiviri nei confronti dei parlamentari di Palermo si è risolta in modo troppo rapido e chi sostiene che era necessario agire in questo modo. Secondo il nuovo regolamento ai membri a rischio sospensione sarebbero concessi dieci giorni per inviare le memora difensive, termine non rispettato con i tre di Palermo: Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita. Mentre i primi due non hanno rilasciato dichiarazioni dall’inizio dello scandalo, Di Vita è entrata in polemica con i vertici dopo la decisione dei probiviri, sostenendo che “il regolamento che ho firmato diceva altro”. Lo scontro tra garantisti e giustizialisti potrebbe influenzare anche la vicenda di Roma, dove continuano le polemiche per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione turismo del Campidoglio.
Politica estera
Funerali Castro: L’ultimo saluto a Fidel Castro verrà dato domenica, ma alla cerimonia non saranno presenti gran parte dei capi di Stato. Dopo le discussioni degli scorsi giorni, gli Stati Uniti hanno deciso che né Barack Obama né Joe Biden saranno tra i presenti, mentre ci saranno in quanto rappresentanti degli Usa (e non della Casa Bianca) l’ambasciatore Jeffrey De Laurentis e il consigliere del presidente Ben Rhodes. Tra i leader europei non vi sarà Theresa May, mentre per Francia e Germania parteciperanno Segolene Royal, ministro dell’Ambiente, e Gerhard Schröder in vece di Angel Merkel. Stupisce l’assenza di un capo di Stato russo, nazione con cui Cuba ha intrattenuto stretti rapporti per molti anni. Vladimir Putin sarà infatti rappresentato dal presidente della Duma Vyacheslav Volodin. Cina e Iran, altri paesi amici della patria del Lider Maximo, invieranno i vicepresidenti.
Sergio Zanotti in ostaggio: E’ riapparso in un video, con un po’ di sorpresa, il volto di Sergio Zanotti, imprenditore bresciano dato per disperso da sette mesi dopo essere partito per la Siria ad aprile. Nel video Zanotti è inginocchiato e minacciato da un apparente jihadista e chiede al governo italiano “di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione”. L’episodio ha destato però alcuni sospetti a causa del mistero che circonda l’imprenditore e per alcuni dettagli del video. Ad esempio le condizioni dell’ostaggio e del suo vestito, apparentemente non assimilabili a quelle di una persona che è imprigionata da sette mesi. O il fatto che il video sia stato inviato solo al sito russo Newsfront e a un blogger lombardo, che circa due mesi fa aveva ricevuto due foto di Zanotti in postura simile a quella del video. Inoltre nessuna persona vicina a Zanotti conosce le motivazioni che ad aprile lo portarono a raggiungere la Siria. Si fa strada quindi l’idea che possa essere una messinscena organizzata dallo stesso Zanotti anche se la mancanza di elementi portano comunque a ritenere il rapimento con possibile richiesta di riscatto l’ipotesi più probabile.
Economia e Finanza
Scontro all’Ue: Si è consumato un nuovo scontro tra sostenitori del rigore e simpatizzanti della crescita con protagonisti Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, e Matteo Renzi. Il politico olandese ha manifestato la convinzione che “tutti i bilanci devono procedere verso l’equilibrio e se c’è spazio di bilancio in alcuni Paesi è possibile usarlo, ma questa non è una scelta obbligatoria”. La riflessione di Dijsselbloem aveva intenzione di rispondere alla proposta della Commissione europea di promuovere la spesa pubblica nei Paesi in surplus o in pareggio di bilancio. “Se l’Europa vuole i soldi italiani deve cominciare a rispettare gli impegni” ha fatto sapere il premier Matteo Renzi dal Tg2, a cui ha fatto eco il ministro dello Sviluppo economico Calenda, ancora più duro nel replicare al presidente dell’Eurogruppo. Per Calenda infatti “Dijsselbloem sta prendendo una gigantesca cantonata, cosa che fa abbastanza regolarmente”. La necessità dell’Europa secondo Calenda è “di fare un grande piano di investimenti per una trasformazione e serve un new deal a livello europeo”. Sul fronte europeo si segnala anche l’appoggio del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble per il Sì al referendum, con annesso un apprezzamento a Matteo Renzi perché “ha intrapreso diverse riforme e trasmette più fiducia di altri di poter fare i passi in avanti di cui l’Italia ha urgentemente bisogno”.
Scudo Bce: Nonostante i suoi titoli di Stato siano minacciati dagli speculatori a causa dell’instabilità del referendum, l’Italia potrà contare sulla protezione della Bce. Al momento si tratta di una indiscrezione, ma segnali in questo senso erano arrivati già da diversi giorni. L’istituto guidato da Mario Draghi potrebbe quindi cominciare a comprare più titoli italiani del solito già a partire da lunedì se sarà necessario, una notizia che se confermata potrebbe influenzare i mercati. Nella giornata di ieri Piazza Affari ha intanto vissuto un rimbalzo significativo, grazie soprattutto alla buona prestazione dei titoli bancari. L’azione della Bce non riuscirebbe comunque a eliminare un eventuale crisi, limitandosi a placarla. L’Italia infatti ha tra i suoi problemi anche quello delle banche, su cui sta circolando un’ulteriore ipotesi che vorrebbe il governo al lavoro con la stessa Bce per trovare una soluzione che aiuti gli istituti di credito preda degli speculatori.