Politica interna
Roma – Ieri il sindaco di Roma Virginia Raggi ha ufficializzato la contrarietà alla candidatura olimpica della Capitale. Dire sì a Roma 2024 “sarebbe da irresponsabili” … “non vogliamo le Olimpiadi del mattone, non vogliamo colate di cemento sulla città”. Una presa di posizione che arriva dopo lo “sgarbo” al presidente del Coni, Giovanni Malagò, convocato dal sindaco e non ricevuto per colpa di un altro “impegno istituzionale”, come spiega la stessa Raggi. Esultano i pentastellati, a partire dal leader Beppe Grillo: “A Roma è cambiata la musica”, commenta Alessandro Di Battista. Critico il ministro Graziano Delrio: “Persa un’opportunità”.
Italicum – La mozione della maggioranza di governo, che impegna la Camera a valutare “eventuali proposte” per modificare l’Italicum, passa con 293 sì e 157 no. Il dato che emerge da questa votazione è che il Pd è spaccato: “la sinistra del Pd non ha votato e Denis Verdini invece sì”, commenta con amarezza Roberto Speranza. La minoranza Pd ha definito la mozione “aria fritta”. Pier Luigi Bersani ha letto tra le righe del testo, concertato con i centristi di Alfano, l’idea che “non si voglia far nulla”.
Politica estera
Libia – La Con.I.Cos. di Mondovì, l’azienda per la quale lavoravano i due tecnici rapiti in Libia, smentisce di aver “revocato loro la scorta”, e sottolinea di aver preso tutte le precauzioni per tutelare Bruno Cacace e Danilo Calonego. I due stavano lavorando presso l’aeroporto di Ghat, dove disponevano anche di militari governativi armati. E ancora: “Al momento del loro rapimento i due tecnici avevano portato con sé un solo autista armato che fortunatamente, vista la situazione sopravvenuta, non ha reagito onde evitare il peggio”. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a margine dei lavori dell’assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, dichiara: “Questi sono i giorni più delicati. Stiamo lavorando, ma dobbiamo consentire a chi lavora sul caso di farlo nel massimo del riserbo e senza particolari polemiche di contorno”.
Siria – Il comune di Parigi lancerà un nuovo progetto urbanistico nell’esclusivo sedicesimo arrondissement, occupando un terreno di oltre 780 metri quadri di proprietà di Rifaat al Assad, zio dell’attuale presidente siriano Bashar. Nel giugno scorso Rifaat al Assad è stato indagato dalla magistratura per riciclaggio e appropriazione indebita di fondi pubblici, e da allora è costretto agli arresti domiciliari a Parigi. L’inchiesta dimostra come siano cambiati i rapporti tra Parigi e Damasco. A metà degli anni Ottante Rifaat al Assad era stato accolto in Francia con tutti gli onori dall’allora presidente François Mitterrand, che gli aveva conferito addirittura la Legione d’Onore.
Economia e finanza
Fed – La Federal Reserve non ha alzato i tassi ieri e non lo farà a novembre. A dicembre potrebbe essere invece la volta di un ritocchino di un quarto punto, come accadde nel dicembre 2015. Janet Yellen risponde alle accuse di Trump, secondo il quale la numero uno della banca centrale americana vorrebbe favorire la Clinton: le elezioni non c’entrano con le tempistiche della Fed. La Yellen deve anche vedersela con chi, all’interno dell’istituto centrale, vorrebbe prevenire un’inflazione che ancora non c’è e con quanti temono che l’attuale politica monetaria stia alimentando bolle speculative che esploderanno nel futuro. La Fed, ha detto ieri la sua presidente in conferenza stampa, “è consapevole dei rischi posti alla stabilità finanziaria da uno scenario di tassi bassi”, ma al momento questi rischi “sono moderati” e una politica monetaria accomodante resta necessaria nella maggior parte delle economie avanzate.
Ocse – L’Ocse ha tagliato le stime sul Pil italiano: nel 2016 e nel 2017 salirà soltanto dello 0,8%, rispettivamente lo 0,2% e lo 0,6% in meno rispetto alle previsioni di giugno. A zavorrare il nostro Paese sono in particolare gli investimenti che continuano a latitare e il clima d’incertezza sul referendum d’autunno. L’Ocse sostiene che l’Europa deve concedere più flessibilità: nell’Unione europea “si potrebbe fare di più per utilizzare i costi di indebitamento eccezionalmente bassi” e “l’applicazione del patto di stabilità potrebbe essere modificata per permettere un uso più favorevole della politica di bilancio”, scrivono gli economisti guidati da Angel Gurría.