Politica interna
Emergenza migranti – L’arrivo dei migranti nelle varie regioni riaccende lo scontro politico che vede Lega e Forza Italia da una parte e Pd e governo dall’altra. Mentre i governatori di Veneto e Liguria scrivono ai prefetti per dire basta profughi nei luoghi turistici, l’esecutivo prova ad arginare la marea di migranti arrivati in Italia con un piano di rimpatri corredato da aiuti nei Paesi d’origine. Intanto, nelle città si affronta l’emergenza: la Stazione Centrale di Milano e la Tiburtina di Roma sono al collasso, tra degrado e malattie. E a Ventimiglia si ammassano gli esuli che la Francia non vuole far passare.
Giubileo – Commissario in vista per la gestione dell’anno santo a Roma. Che, però, non si chiamerà “commissario” ma “coordinatore”. È questo il ruolo che potrebbe ricoprire il prefetto Franco Gabrielli dopo la sfuriata di ieri del sindaco capitolino Ignazio Marino, infastidito dall’idea del “commissariamento”. Il governo frena per bocca del ministro degli Esteri Gentiloni che dice che non sono ancora state prese decisioni, dopo le indiscrezioni circolate ieri a proposito di una bozza di decreto per assegnare il ruolo a Gabrielli.
Politica estera
Usa – Il Congresso nega a Barack Obama i poteri per concludere accordi internazionali di libero scambio. A questo punto, i negoziati in corso da anni con i Paesi del Pacifico e quelli con l’Unione Europea dovranno essere congelati. Quella di ieri è stata una doppia sconfitta per il presidente americano: perché il “Free Trade” è una parte essenziale del suo programma e della sua eredità politica è perché la batosta è arrivata dal suo stesso partito, quello democratico.
Turchia – Repubblica intervista Selahttin Demirtas, il leader curdo del Partito democratico del popolo (Hdp) che ha messo in crisi il potere di Recep Tayyip Erdogan. Demirtas ha saputo aprire il partito ai turchi laici, alle donne, ai gay, arrivando così a ottenere il 13,1% dei voti e 81 seggi in Parlamento. «La nostra vittoria non è solo dei curdi», dice Demirtas, «è un successo per tutte le identità e gli oppressi. Non voglio un grande Kurdistan ma una nazione democratica e pluralista».
Economia e Finanza
Grecia – Pe la prima volta i negoziatori dell’Eurogruppo, riuniti a Bratislava, ammettono di aver discusso della eventualità di un default greco e di un possibile piano B. La notizia ha aumentato il nervosismo dei mercati: tutte le Borse hanno chiuso in negativo, con Piazza Affari che ha perso l’1,27%. Ma il governo di Alexis Tsipras professa ottimismo e promette di presentare, oggi a Bruxelles, una controproposta per chiudere definitivamente il negoziato.
Split payment – La Commissione Ue ha dato parere favorevole alla richiesta italiana di autorizzare le Pubbliche amministrazioni a utilizzare le nuove regole Iva, che saranno comunque applicabili per non più di tre anni e non saranno prorogabili. Lo split payment, che vale un miliardo, è in vigore dall’inizio del 2015. Ora la parola passa al Consiglio europeo per la decisione finale. Proteste da parte dell’Associazione nazionale costruttori edili che parla di migliaia di imprese a rischio, soprattutto le Pmi.