Politica interna
 
Alfano: filtrano all’esterno delle carceri i malumori dei padrini detenuti, ne parlano i boss ancora liberi, pronti ad interpretare i voleri di chi sta dietro le sbarre. Intercettata poco più di un anno fa una telefonata fra due mafiosi che, parlando del ministro dell’Interno Alfano, lo accusano di aver reso ancora più pesante il carcere duro e di meritare per questo motivo di “essere ucciso come Kennedy”. Ma molte altre sono le espressioni “forti” rivolte al ministro dell’Interno, accusato anche di avere preso i voti insieme a Silvio Berlusconi e di essersi poi dimenticato degli amici. Il titolare del Viminale ha già replicato dicendo che “ci sono tanti servitori dello Stato che rischiano come e più di me” e aggiungendo che la liberazione della Sicilia dalla mafia vale più “delle vite di tutti noi”.
 
Forza Italia: a decidere per Forza Italia alla fine sarà sempre Silvio Berlusconi, che in collegamento telefonico con una manifestazione azzurra ha detto che non smetterà di guidare il partito che i sondaggisti vedono, in caso di suo abbandono, al di sotto del 10%. Sarà dunque il Cavaliere a stabilire la linea degli azzurri e ad approvare le candidature per le prossime amministrative, per le quali è stata comunque varata una commissione ad hoc. Nelle due principali città che andranno al voto, Roma e Milano, i nomi in pole sono per ora quello della Meloni nella capitale e quello di Sallusti nel capoluogo lombardo. E se la prima ancora non scioglie la riserva, al direttore del Giornale è arrivato ieri il forte endorsement di Matteo Salvini, che ha chiaramente espresso il suo gradimento all’uomo ed al professionista e detto senza mezzi termini “Se è lui, noi ci siamo”. Parole apprezzate da Daniela Santanché ma che lasciano invece perplessi non pochi azzurri, che vedono in Sallusti un candidato certamente popolare ma non dal profilo moderato.      
 
 
Politica estera
 
Terrorismo: dopo la Francia, il Mali. Un commando di jihadisti, appartenente ad un gruppo fondato da un ex comandante di Al Qaeda, ha assaltato ieri l’hotel Radisson Blu nella capitale Bamako. Centosettanta persone di 14 nazionalità diverse sono state prese in ostaggio per ore, fino a quando l’intervento delle forze speciali maliane, aiutate da uomini dei corpi speciali americani, ne ha permesso la liberazione. Il bilancio finale è di 27 morti, tutti i terroristi sono stati uccisi nel corso del blitz ma sulle cifre ancora non c’è chiarezza. Secondo il ministero della Difesa francese il mandante dell’azione sarebbe Mokhtar Belmokhtar, ex alleato di Al Qaeda nel Maghreb e capo di uno dei cinque gruppi islamisti attivi nel Mali, ma la tv araba Al Jazeera identifica i responsabili come attivisti di un’altra fazione armata, Ansar Dine.
Il ministro dell’interno francese ha intanto confermato che il Paese terrà chiuse le sue frontiere, costringendo di fatto l’Unione Europea a fare altrettanto. Anche se non c’è alcuna dichiarazione ufficiale il trattato di Schengen è di fatto sospeso, ai valichi sono già attivi i controlli e molto altro si farà nelle prossime settimane. Saranno schedati tutti i cittadini in rientro negli Stati europei e le informazioni verranno registrate e conservate in una banca dati per almeno un anno. Misure ancora più restrittive riguarderanno i migranti e gli extracomunitari, che dovranno essere tutti fotosegnalati; si tratta di un progetto a lungo termine, probabile la creazione di squadre di polizia di intervento rapido che si occupino solo di questo.      
 
 
Economia e Finanza
 
Manovra economica: primo via libera alla legge di stabilità da parte del Senato, che ha approvato la fiducia al maxiemendamento con 164 sì, 116 contrari e due astenuti. Ora molte misure, dall’abolizione dell’Imu-Tasi sulla prima casa alla detassazione del welfare aziendale, dal bonus mobili al regime dei minimi fino al decreto salva-Regioni, dovranno passare al vaglio della Camera, dove il clima sarà più teso che a Palazzo Madama; flessibilità delle pensioni, interventi per il Sud, nodo del contante, sicurezza, questi saranno i temi che verranno affrontati nelle prossime settimane. La Commissione Bilancio del Senato ha tuttavia già imposto alcune correzioni, soprattutto con un cospicuo pacchetto-casa, per il blocco dell’aumento del contante dei money transfer a 1.000 euro e per la discussa rateizzazione del canone Rai in bolletta elettrica.      
 
Mercati globali: il presidente della Banca centrale europea ha fatto ieri un altro passo avanti nella sua escalation verbale verso il rafforzamento dello stimolo monetario alla riunione di consiglio in programma fra due settimane. Mario Draghi ha ribadito che, nel caso la politica di Francoforte non fosse sufficiente a raggiungere l’obiettivo dell’aumento dell’inflazione, verranno adottate ulteriori misure per invertire le pressioni deflazionistiche. La Bce potrebbe scegliere di agire contemporaneamente con un rafforzamento dell’acquisto di titoli, il cosiddetto Quantitative Easing, e il simultaneo taglio del tasso sui depositi delle banche presso la Bce stessa; le due misure agirebbero in modo complementare aumentando la circolazione delle riserve bancarie.
Anche la Fed sembra pronta all’intervento di ritocco all’insù dei tassi, scelta che la banca centrale americana dovrebbe prendere nel corso del prossimo vertice in programma per il 15 e 16 dicembre. Il vicepresidente Fischer ha affermato ieri che la Fed ha fatto tutto ciò che è in suo potere per evitare di sorprendere i mercati e i governi, ed anzi ora molti paesi emergenti e banchieri centrali chiedono di procedere.